Concetti
Civiltà principali
Leader
Città-stato
Distretti
Edifici
Meraviglie e Progetti
Unità
Promozioni Unità
Grandi Personaggi
Tecnologie
Progressi civici
Governi e politiche
Religioni
Terreni e caratteristiche
Risorse
Rotte e miglioramenti

Introduzione

America

Arabia

Australia

Aztechi

Babilonia

Bisanzio

Brasile

Cina

Congo

Egitto

Etiopia

Francia

Galli

Germania

Giappone

Grande Colombia

Grecia

India

Indonesia

Inghilterra

Khmer

Macedonia

Maya

Norvegia

Nubia

Persia

Polonia

Portogallo

Roma

Russia

Scizia

Spagna

Sumeria

Vietnam

Khmer
Abilità esclusiva

Grandi baray

+3 Fede e +1 Attrattiva dai divertimenti in ogni città dotata di un Acquedotto. Le Fattorie forniscono +2 Cibo se sono adiacenti a un Acquedotto.

Contesto storico
Tra il IX e il XV secolo i re-dei-guerrieri dell'impero Khmer dominarono il sud-est asiatico. Il loro regno formidabile, fondato sull'agricoltura e sull'abilità militare, disponeva di ricchezze tali da impressionare persino i potenti cinesi più a nord. Sfortunatamente, tutto quel riso e quell'oro si dimostrarono un'attrattiva troppo forte per i rivali nella regione, che alla fine trasformarono in conquistati i conquistatori di Suvarnabhumi.

L'archeologia e le fonti storiche cinesi ci informano che le origini dell'impero Khmer si possono far risalire alla regione del Mekong, nel sud-est asiatico, durante il I secolo d.C. I cinesi chiamavano questa regione, con la sua disparata collezione di popoli diversi, "regno di Funan" (mettendo distrattamente sotto lo stesso ombrello un gruppo di principati distinti, spesso in guerra tra loro).

Secondo la leggenda khmer, questi popoli furono il prodotto dell'unione del primo re della Cambogia, il principe indiano Preah Thong (Huntian nelle fonti cinesi) e di Neang Neak, una principessa serpente (naga) proveniente da un magico regno marino. La regione sarebbe stata il regalo di matrimonio del padre della principessa, che prosciugò le acque intorno all'isola di Nokor Kauk Thlork, rendendola abitabile per la coppia e i loro discendenti.

La leggenda lascia intuire la profonda influenza della cultura indù nella regione. Il regno di Funan, con base sul Mekong, era la tappa perfetta per i viaggiatori e i mercanti indiani diretti a ovest. Nel corso del tempo gli indiani introdussero l'induismo, le loro leggi, i loro costumi commerciali e il sanscrito, in un sincretismo con le locali tradizioni animiste.

I popoli dei piccoli principati di Funan si combatterono per secoli e, sebbene fossero già stati in grado di sostenere per brevi periodi dei governi unitari, ci volle la mano ferma del re Jayavarman II, nel IX secolo, per imporre il governo centralizzato dell'epoca Angkor.

Il primo re conquistatore dell'impero Khmer iniziò il suo lavoro nel IX secolo. Fino a quel momento Jayavarman II era stato solo ospite, o prigioniero, dei giavanesi. Una volta tornato in patria si dedicò, senza perdere tempo, alla difficile impresa di spazzar via ogni competizione nel Mekong.

Una volta terminato tale sporco lavoro, l'unica cosa che gli rimaneva da fare era proclamarsi "Cakravartin" (monarca universale) con una cerimonia in cima al monte Mahendra, nelle montagne Kulen. Nel 802 d.C. Jayavarman II fece esattamente questo, attribuendosi il favore degli dei nella costruzione del suo impero.

Quest'approccio si dimostrò fruttuoso: all'apice del loro impero, durato sei secoli, gli Khmer avrebbero dominato un'area corrispondente alla maggior parte dell'odierna Thailandia e metà del Vietnam, con una capitale in cui viveva più di un milione di persone. Nel X secolo l'impero si estendeva dal Mar Cinese Meridionale agli imperi mongoli e Tang a nord. Non male, se l'idea di partenza era di mantenere il controllo del commercio nel Mekong.

Tra il 1296 e il 1297 l'ufficiale cinese Zhou Daguan visitò l'impero Khmer. Nella sua cronaca di quella visita, "Un resoconto della Cambogia: Una terra e il suo popolo", scrisse: "È stata per lungo tempo un paese di mercanti". Zhou descrisse una terra di torri dorate e di pietra, con stoffe importate dal Siam e da Champa e ombrelli parasole di seta cinese.

La vasta ricchezza dei Khmer scaturiva dal flusso costante di materie prime che entravano e uscivano dai suoi confini. L'impero nutriva il sud-est asiatico con il suo riso, alla cui produzione o al cui commercio partecipava circa l'80% della popolazione.

Questa fu l'età d'oro dell'impero Khmer, quando Suryavarman II diede inizio alla costruzione del complesso di templi di Angkor Wat (che sarebbe stato completato 27 anni dopo la sua morte). Angkor Wat avrebbe dovuto rispecchiare la forma del mitico monte Meru, posto alla convergenza dei mondi fisico, metafisico e spirituale. In questo modo, i re Khmer avrebbero riprodotto il paradiso sulla Terra.

Questa non era semplice devozione; questi reali induisti (e in seguito buddhisti, sotto Jayavarman VII) volevano assolutamente che gli dei restassero dalla loro parte. Un re avrebbe fatto tutto il possibile per mantenere un contegno divino, costruendo templi che emulavano la forma dei cieli. Per la concezione Khmer, più il re era potente e magnifico, più sudditi e terre avrebbe posseduto.

Naturalmente, questo implicava che un re debole e dal contegno non abbastanza divino non sarebbe più stato meritevole di possedere un regno.

Ironicamente, la ricchezza e la maestà dell'impero Khmer sarebbero state la sua rovina. Tra il XII e il XIV secolo i popoli Tai del nord (oggi Thai, Laos e Shan) si trovarono ad affrontare un impero mongolo in costante espansione. Perciò i Tai levarono le tende, scesero dalle montagne e si spostarono a sud, creando i piccoli regni di Sukhothai, Lanna e Ayutthaya, che rosicchiavano i territori alla periferia dell'impero Khmer.

I Khmer, distratti dalla lunga rivalità con Champa a est, non furono in grado di respingere gli invasori dal nord. Nel 1431, il regno Thai di Ayutthaya conquistò Angkor e i re Khmer si ritirarono a Phnom Penh, l'attuale capitale della Cambogia.

Ora l'impero è scomparso, ma i templi sopravvivono ancora. E ancora oggi il popolo cambogiano racconta della sua venuta dal mare e dei suoi antenati, un bramino e una principessa naga.
PortraitSquare
icon_civilization_unknown

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_default
Jayavarman VII
Unità speciali
icon_civilization_unknown
Domrey
Infrastruttura speciale
icon_civilization_unknown
Prasat

Geografia & Dati sociali

Posizione
Sud-est asiatico
Dimensioni
1.190.000 kmq
Popolazione
2.000.000 stimati nel 1150
Capitale
Varie, tra cui Mahendraparvata, Hariharalaya, Koh Ker, Yasodharapura
PortraitSquare
icon_civilization_unknown

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_default
Jayavarman VII
Unità speciali
icon_civilization_unknown
Domrey
Infrastruttura speciale
icon_civilization_unknown
Prasat

Geografia & Dati sociali

Posizione
Sud-est asiatico
Dimensioni
1.190.000 kmq
Popolazione
2.000.000 stimati nel 1150
Capitale
Varie, tra cui Mahendraparvata, Hariharalaya, Koh Ker, Yasodharapura
Abilità esclusiva

Grandi baray

+3 Fede e +1 Attrattiva dai divertimenti in ogni città dotata di un Acquedotto. Le Fattorie forniscono +2 Cibo se sono adiacenti a un Acquedotto.

Contesto storico
Tra il IX e il XV secolo i re-dei-guerrieri dell'impero Khmer dominarono il sud-est asiatico. Il loro regno formidabile, fondato sull'agricoltura e sull'abilità militare, disponeva di ricchezze tali da impressionare persino i potenti cinesi più a nord. Sfortunatamente, tutto quel riso e quell'oro si dimostrarono un'attrattiva troppo forte per i rivali nella regione, che alla fine trasformarono in conquistati i conquistatori di Suvarnabhumi.

L'archeologia e le fonti storiche cinesi ci informano che le origini dell'impero Khmer si possono far risalire alla regione del Mekong, nel sud-est asiatico, durante il I secolo d.C. I cinesi chiamavano questa regione, con la sua disparata collezione di popoli diversi, "regno di Funan" (mettendo distrattamente sotto lo stesso ombrello un gruppo di principati distinti, spesso in guerra tra loro).

Secondo la leggenda khmer, questi popoli furono il prodotto dell'unione del primo re della Cambogia, il principe indiano Preah Thong (Huntian nelle fonti cinesi) e di Neang Neak, una principessa serpente (naga) proveniente da un magico regno marino. La regione sarebbe stata il regalo di matrimonio del padre della principessa, che prosciugò le acque intorno all'isola di Nokor Kauk Thlork, rendendola abitabile per la coppia e i loro discendenti.

La leggenda lascia intuire la profonda influenza della cultura indù nella regione. Il regno di Funan, con base sul Mekong, era la tappa perfetta per i viaggiatori e i mercanti indiani diretti a ovest. Nel corso del tempo gli indiani introdussero l'induismo, le loro leggi, i loro costumi commerciali e il sanscrito, in un sincretismo con le locali tradizioni animiste.

I popoli dei piccoli principati di Funan si combatterono per secoli e, sebbene fossero già stati in grado di sostenere per brevi periodi dei governi unitari, ci volle la mano ferma del re Jayavarman II, nel IX secolo, per imporre il governo centralizzato dell'epoca Angkor.

Il primo re conquistatore dell'impero Khmer iniziò il suo lavoro nel IX secolo. Fino a quel momento Jayavarman II era stato solo ospite, o prigioniero, dei giavanesi. Una volta tornato in patria si dedicò, senza perdere tempo, alla difficile impresa di spazzar via ogni competizione nel Mekong.

Una volta terminato tale sporco lavoro, l'unica cosa che gli rimaneva da fare era proclamarsi "Cakravartin" (monarca universale) con una cerimonia in cima al monte Mahendra, nelle montagne Kulen. Nel 802 d.C. Jayavarman II fece esattamente questo, attribuendosi il favore degli dei nella costruzione del suo impero.

Quest'approccio si dimostrò fruttuoso: all'apice del loro impero, durato sei secoli, gli Khmer avrebbero dominato un'area corrispondente alla maggior parte dell'odierna Thailandia e metà del Vietnam, con una capitale in cui viveva più di un milione di persone. Nel X secolo l'impero si estendeva dal Mar Cinese Meridionale agli imperi mongoli e Tang a nord. Non male, se l'idea di partenza era di mantenere il controllo del commercio nel Mekong.

Tra il 1296 e il 1297 l'ufficiale cinese Zhou Daguan visitò l'impero Khmer. Nella sua cronaca di quella visita, "Un resoconto della Cambogia: Una terra e il suo popolo", scrisse: "È stata per lungo tempo un paese di mercanti". Zhou descrisse una terra di torri dorate e di pietra, con stoffe importate dal Siam e da Champa e ombrelli parasole di seta cinese.

La vasta ricchezza dei Khmer scaturiva dal flusso costante di materie prime che entravano e uscivano dai suoi confini. L'impero nutriva il sud-est asiatico con il suo riso, alla cui produzione o al cui commercio partecipava circa l'80% della popolazione.

Questa fu l'età d'oro dell'impero Khmer, quando Suryavarman II diede inizio alla costruzione del complesso di templi di Angkor Wat (che sarebbe stato completato 27 anni dopo la sua morte). Angkor Wat avrebbe dovuto rispecchiare la forma del mitico monte Meru, posto alla convergenza dei mondi fisico, metafisico e spirituale. In questo modo, i re Khmer avrebbero riprodotto il paradiso sulla Terra.

Questa non era semplice devozione; questi reali induisti (e in seguito buddhisti, sotto Jayavarman VII) volevano assolutamente che gli dei restassero dalla loro parte. Un re avrebbe fatto tutto il possibile per mantenere un contegno divino, costruendo templi che emulavano la forma dei cieli. Per la concezione Khmer, più il re era potente e magnifico, più sudditi e terre avrebbe posseduto.

Naturalmente, questo implicava che un re debole e dal contegno non abbastanza divino non sarebbe più stato meritevole di possedere un regno.

Ironicamente, la ricchezza e la maestà dell'impero Khmer sarebbero state la sua rovina. Tra il XII e il XIV secolo i popoli Tai del nord (oggi Thai, Laos e Shan) si trovarono ad affrontare un impero mongolo in costante espansione. Perciò i Tai levarono le tende, scesero dalle montagne e si spostarono a sud, creando i piccoli regni di Sukhothai, Lanna e Ayutthaya, che rosicchiavano i territori alla periferia dell'impero Khmer.

I Khmer, distratti dalla lunga rivalità con Champa a est, non furono in grado di respingere gli invasori dal nord. Nel 1431, il regno Thai di Ayutthaya conquistò Angkor e i re Khmer si ritirarono a Phnom Penh, l'attuale capitale della Cambogia.

Ora l'impero è scomparso, ma i templi sopravvivono ancora. E ancora oggi il popolo cambogiano racconta della sua venuta dal mare e dei suoi antenati, un bramino e una principessa naga.
Lingua
Scegli l'insieme di regole
Get it on App StoreGet it on Google Play
Diritto d'autoreInformativa sulla Privacy