Concetti
Civiltà principali
Leader
Città-stato
Distretti
Edifici
Meraviglie e Progetti
Unità
Promozioni Unità
Grandi Personaggi
Tecnologie
Progressi civici
Governi e politiche
Religioni
Terreni e caratteristiche
Risorse
Rotte e miglioramenti

Introduzione

America

Arabia

Australia

Aztechi

Babilonia

Bisanzio

Brasile

Cina

Congo

Egitto

Etiopia

Francia

Galli

Germania

Giappone

Grande Colombia

Grecia

India

Indonesia

Inghilterra

Khmer

Macedonia

Maya

Norvegia

Nubia

Persia

Polonia

Portogallo

Roma

Russia

Scizia

Spagna

Sumeria

Vietnam

Egitto
Abilità esclusiva

Iteru

+15% alla Produzione per la costruzione di distretti e Meraviglie se vicino a un fiume. I terreni allagati non bloccano il piazzamento di distretti e Meraviglie.

Contesto storico
Quando i greci si stavano ancora colpendo l'un l'altro in testa con delle pietre e a Roma non esisteva neppure una casupola, l'Egitto dei faraoni aveva già stabilito sulle rive del Nilo una civiltà in grado di sopravvivere alla prova del tempo... almeno per qualche millennio. Fino all'acquisizione da parte di Roma, circa 170 faraoni si susseguirono nel governo delle sue fertili terre. I primi coloni scoprirono che le pianure alluvionali del Nilo erano eccezionalmente fertili e adatte alla coltivazione di cereali: questo portò alla fondazione di grandi città come Ieracompoli e, più tardi, Abydos. Questo popolo (detto "di Naqada") fondò anche la prima dinastia egizia.

Oltre a stabilire rotte commerciali con la Nubia a sud e con varie città-stato del Medio Oriente, questi egizi "antichi" cominciarono a produrre pettini, statuette, ceramiche, cosmetici, gioielli, mobili e tutte le altre cose necessarie a una società. Intorno al 3150 a.C. cominciarono anche a sviluppare elaborati culti funerari e a costruire grandi complessi di tombe (Mastaba). I primi faraoni dell'Antico Regno (2686-2181 a.C. circa) decisero che, con tutta la ricchezza che producevano, era anche ora di creare un sistema di tassazione con cui finanziare la costruzione di sistemi di irrigazione, un sistema giudiziario e un esercito permanente; e già che c'erano, giganteschi monumenti e tombe (tra cui le Piramidi di Giza e la Sfinge) per celebrare la loro natura divina.

L'Egitto diventò quindi una teocrazia politeista di tipo iconico. Sebbene venissero ritenuti umani, i faraoni erano considerati discendenti degli dèi: Osiride, Anubi, Horus, Iside e tanti altri. Gli dèi erano tutti allo stesso livello, ma nei vari periodi alcuni godettero di una posizione di preminenza: l'ubiquo Dio Sole, Ra, durante il Medio Regno, Amun nel Nuovo Regno e così via. Ogni tanto i sacerdoti (che, come spesso nella storia, costituivano un potere a sé stante) attraversavano un periodo di revisionismo e fondevano insieme diverse divinità, pur conservando gli aspetti mistici delle loro incarnazioni precedenti; un esempio è Amun-Ra, sintesi dei poteri nascosti e del sole. Solo gli egizi riuscivano a capirci qualcosa. A tutto questo si aggiungeva un complicato sistema di costumi funerari: gli egizi infatti furono tra i primi a codificare l'aldilà e a pianificare di goderselo, a patto di disporre dei fondi necessari. Per assicurare il benessere del Ka (forza vitale) e del Ba (spirito o anima), i protocolli di sepoltura cominciarono a includere la mummificazione, vari incantesimi, l'uso di sarcofagi e l'inclusione di beni preziosi nelle tombe. Il famoso misticismo egizio è ormai entrato nella cultura comune... e in mille filmacci di Hollywood.

Per tutta questa pace e prosperità ci fu un prezzo da pagare: apatia, corruzione, degrado delle infrastrutture, matrimoni tra consanguinei e lotte intestine nella famiglia reale. Ben presto i nomarchi (governatori) regionali chiesero più autonomia. Quando cominciarono a riscuotere le tasse in prima persona, i faraoni non riuscirono più a mantenere la gigantesca amministrazione centralizzata, e questo accelerò il loro declino politico. Se a questo aggiungiamo un lungo periodo di siccità, cominciato nel 2200 a.C. e durato cinquant'anni, non stupisce che l'Antico Regno sia collassato. A questo punto i faraoni rivali a Eracleopoli e Tebe cominciarono a disputarsi il controllo del Nilo. Dopo un paio di secoli il clan di Intef, nomarca di Tebe, riuscì a sopravvivere a tutti gli altri e ottenere il controllo dell'Alto e del Basso Egitto, riunificando il paese. Era iniziato il Medio Regno (2134-1690 a.C.), un periodo di rinascita per l'arte, il commercio, la ricchezza, le avventure militari e quei curiosi monumenti sparsi in giro affinché, molte generazioni dopo, i turisti potessero ammirarli a bocca aperta.

Ma naturalmente l'Egitto dei faraoni non ce la faceva proprio a starsene tranquillo per più di qualche secolo. Al tempo della Quattordicesima Dinastia (che terminò intorno al 1650 a.C.) le cose andarono di nuovo a rotoli. Il governo collassò in modo spettacolare, come aveva fatto in passato e avrebbe rifatto in seguito. Il Medio Regno fu seguito da Secondo Periodo Intermedio, Nuovo Regno, Terzo Periodo Intermedio e Periodo Tardo. Durante quest'ultimo (dal 2100 a.C. al 600 a.C. circa) il governo egizio cadde e si riprese diverse volte, e fasi di agitazione e conflitto interno si alternarono a periodi di relativa pace e prosperità. Quando l'Egitto era debole i nemici esterni lo invadevano; quando era forte, i faraoni estendevano nuovamente i suoi confini. Con tutta questa morte e rinascita, era inevitabile che qualche straniero finisse col metterci lo zampino. Nel 525 a.C. il regno fu conquistato dalla Persia, che ne mantenne il controllo finché nel 332 a.C. non arrivò Alessandro Magno, impegnato nella sistematica distruzione dell'impero persiano. Dopo la morte di Alessandro un generale macedone instaurò la dinastia dei Tolomei, che sarebbe stata l'ultima in Egitto.

Istituita da Tolomeo Sotere, nominato satrapo d'Egitto dopo la morte di Alessandro, la nuova dinastia fu accettata rapidamente dagli imperturbabili abitanti; per 275 anni l'Egitto poté quindi prosperare. In generale, i primi Tolomei (giusto per fare confusione questi faraoni presero tutti il nome di "Tolomeo", mentre le regine, quasi tutte sorelle dei mariti, si chiamavano Cleopatra o Berenice) si dimostrarono governanti sorprendentemente capaci. Almeno, questo è quanto riportano le fonti del tempo; e di tutte le antiche dinastie d'Egitto quella dei Tolomei è la meglio documentata. I macedoni adottarono la cultura egizia, costruirono monumenti ai vecchi dèi, si espansero in nuove regioni attraverso la concessione di terre ai veterani macedoni (il che permise loro di ottenere, allo stesso tempo, una milizia ben addestrata), ripararono gli argini, abbassarono le tasse, e così facendo si guadagnarono la stima e l'affetto della popolazione.

I primi tre Tolomei fecero dell'Egitto una superpotenza economica che esportava di tutto, dalle carabattole ai tesori. Ma furono i cereali a rendere l'Egitto ricchissimo, dal momento che il Nilo divenne il "paniere del Mediterraneo". Non c'era impero o città-stato che non comprasse farro, orzo e fave dall'Egitto, oltre a cotone, lino ed henné per i vestiti. La posizione ideale dell'Egitto come snodo per i commerci da est e sud verso il Mediterraneo portò al paese ulteriore ricchezza. Non sorprende che da fuori molti lanciassero sguardi bramosi sul regno, che lentamente scivolò in una nuova decadenza.

Nel 170 a.C. il seleucide Antioco IV invase l'Egitto e depose Tolomeo VI, allora decenne, mettendo sul trono il fratello minore Evergete col nome di Tolomeo VIII. Ma non durò a lungo: le violente lotte di successione avevano lasciato il paese così indebolito da farne di fatto un protettorato di Roma, che era già l'acquirente principale dei suoi prodotti agricoli. Inoltre, i ripetuti matrimoni tra consanguinei avevano avuto un effetto negativo sul fisico e sulla mente delle nuove generazioni. Gli storici ritengono che la linea genetica soffrisse di obesità morbosa, esoftalmo, fibrosi a molti organi e fibrosclerosi. Quando nel 51 a.C. Cleopatra VII sposò il fratello minore, Tolomeo XIII, l'imminente rovina della dinastia era ormai evidente.

Avendo visto come macedoni e seleucidi non vedevano l'ora di acquisire per sé i pezzi del regno in decadenza, i sovrani egizi si erano alleati con l'Impero romano in espansione, un patto che sarebbe durato quasi 150 anni. Ma gli avidi romani continuarono a chiedere tributi sempre più alti e maggior influenza sugli affari interni, per esempio interferendo sulla diatriba in famiglia che divise l'ultima Cleopatra e l'ultimo Tolomeo. La sordida faccenda cominciata con un matrimonio era sfociata in una lotta di potere tra regina e Faraone per il dominio del regno. Il console romano Giulio Cesare, raggiunto il palazzo di Alessandria, trovò presto un "accordo" con la ventiduenne Cleopatra.

Con il supporto delle truppe di Cesare, Cleopatra VII sconfisse Tolomeo XIII alla battaglia del Nilo, fiume in cui "sorprendentemente" lo stesso Tolomeo annegò poco dopo (prima della battaglia ci furono delle scaramucce ad Alessandria, durante le quali può darsi che la Grande Biblioteca sia andata in fumo). Poco dopo Cleopatra sposò Tolomeo XIV, che era ancora più giovane, ma si trasferì a Roma dopo aver dato un figlio a Cesare. Dopo l'assassinio di quest'ultimo e il conseguente vuoto di potere, si alleò con Marco Antonio. Cesare Ottaviano, esasperato da questa "regina straniera" dai poteri di strega, le dichiarò guerra. Il nuovo imperatore entrò in trionfo ad Alessandra nell'agosto del 30 a.C., al che Cleopatra seguì il destino del suo ultimo amante e si suicidò.

Con la morte di Cleopatra l'Egitto divenne formalmente una provincia romana. Ispirandosi al successo dei primi Tolomei, i romani cercarono di interferire il meno possibile con la sua religione, la sua cultura e i suoi commerci: gli affari proseguirono come sempre, con la differenza che ora i profitti andavano tutti a Roma. L'Egitto dei faraoni non esisteva più; dopo quattromila anni di dominio del mondo antico, nel corso dei due millenni successivi il paese sarebbe caduto nelle mani di una lunga serie di occupanti stranieri (bizantini, sassanidi, arabi, fatimidi, ayyubidi, e la lista continua).
PortraitSquare
icon_civilization_egypt

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_cleopatra
Cleopatra (Egiziana)
icon_leader_default
Ramses II
icon_leader_default
Cleopatra (Tolemaica)
Unità speciali
icon_unit_egyptian_chariot_archer
Arciere Maryannu su carro
Infrastruttura speciale
icon_improvement_sphinx
Sfinge

Geografia & Dati sociali

Posizione
Africa
Dimensioni
Circa un milione di kmq
Popolazione
Circa 7,5 milioni durante la dinastia dei Tolomei
Capitale
Varie (Menfi, Tebe, Alessandria e oggi il Cairo)
PortraitSquare
icon_civilization_egypt

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_cleopatra
Cleopatra (Egiziana)
icon_leader_default
Ramses II
icon_leader_default
Cleopatra (Tolemaica)
Unità speciali
icon_unit_egyptian_chariot_archer
Arciere Maryannu su carro
Infrastruttura speciale
icon_improvement_sphinx
Sfinge

Geografia & Dati sociali

Posizione
Africa
Dimensioni
Circa un milione di kmq
Popolazione
Circa 7,5 milioni durante la dinastia dei Tolomei
Capitale
Varie (Menfi, Tebe, Alessandria e oggi il Cairo)
Abilità esclusiva

Iteru

+15% alla Produzione per la costruzione di distretti e Meraviglie se vicino a un fiume. I terreni allagati non bloccano il piazzamento di distretti e Meraviglie.

Contesto storico
Quando i greci si stavano ancora colpendo l'un l'altro in testa con delle pietre e a Roma non esisteva neppure una casupola, l'Egitto dei faraoni aveva già stabilito sulle rive del Nilo una civiltà in grado di sopravvivere alla prova del tempo... almeno per qualche millennio. Fino all'acquisizione da parte di Roma, circa 170 faraoni si susseguirono nel governo delle sue fertili terre. I primi coloni scoprirono che le pianure alluvionali del Nilo erano eccezionalmente fertili e adatte alla coltivazione di cereali: questo portò alla fondazione di grandi città come Ieracompoli e, più tardi, Abydos. Questo popolo (detto "di Naqada") fondò anche la prima dinastia egizia.

Oltre a stabilire rotte commerciali con la Nubia a sud e con varie città-stato del Medio Oriente, questi egizi "antichi" cominciarono a produrre pettini, statuette, ceramiche, cosmetici, gioielli, mobili e tutte le altre cose necessarie a una società. Intorno al 3150 a.C. cominciarono anche a sviluppare elaborati culti funerari e a costruire grandi complessi di tombe (Mastaba). I primi faraoni dell'Antico Regno (2686-2181 a.C. circa) decisero che, con tutta la ricchezza che producevano, era anche ora di creare un sistema di tassazione con cui finanziare la costruzione di sistemi di irrigazione, un sistema giudiziario e un esercito permanente; e già che c'erano, giganteschi monumenti e tombe (tra cui le Piramidi di Giza e la Sfinge) per celebrare la loro natura divina.

L'Egitto diventò quindi una teocrazia politeista di tipo iconico. Sebbene venissero ritenuti umani, i faraoni erano considerati discendenti degli dèi: Osiride, Anubi, Horus, Iside e tanti altri. Gli dèi erano tutti allo stesso livello, ma nei vari periodi alcuni godettero di una posizione di preminenza: l'ubiquo Dio Sole, Ra, durante il Medio Regno, Amun nel Nuovo Regno e così via. Ogni tanto i sacerdoti (che, come spesso nella storia, costituivano un potere a sé stante) attraversavano un periodo di revisionismo e fondevano insieme diverse divinità, pur conservando gli aspetti mistici delle loro incarnazioni precedenti; un esempio è Amun-Ra, sintesi dei poteri nascosti e del sole. Solo gli egizi riuscivano a capirci qualcosa. A tutto questo si aggiungeva un complicato sistema di costumi funerari: gli egizi infatti furono tra i primi a codificare l'aldilà e a pianificare di goderselo, a patto di disporre dei fondi necessari. Per assicurare il benessere del Ka (forza vitale) e del Ba (spirito o anima), i protocolli di sepoltura cominciarono a includere la mummificazione, vari incantesimi, l'uso di sarcofagi e l'inclusione di beni preziosi nelle tombe. Il famoso misticismo egizio è ormai entrato nella cultura comune... e in mille filmacci di Hollywood.

Per tutta questa pace e prosperità ci fu un prezzo da pagare: apatia, corruzione, degrado delle infrastrutture, matrimoni tra consanguinei e lotte intestine nella famiglia reale. Ben presto i nomarchi (governatori) regionali chiesero più autonomia. Quando cominciarono a riscuotere le tasse in prima persona, i faraoni non riuscirono più a mantenere la gigantesca amministrazione centralizzata, e questo accelerò il loro declino politico. Se a questo aggiungiamo un lungo periodo di siccità, cominciato nel 2200 a.C. e durato cinquant'anni, non stupisce che l'Antico Regno sia collassato. A questo punto i faraoni rivali a Eracleopoli e Tebe cominciarono a disputarsi il controllo del Nilo. Dopo un paio di secoli il clan di Intef, nomarca di Tebe, riuscì a sopravvivere a tutti gli altri e ottenere il controllo dell'Alto e del Basso Egitto, riunificando il paese. Era iniziato il Medio Regno (2134-1690 a.C.), un periodo di rinascita per l'arte, il commercio, la ricchezza, le avventure militari e quei curiosi monumenti sparsi in giro affinché, molte generazioni dopo, i turisti potessero ammirarli a bocca aperta.

Ma naturalmente l'Egitto dei faraoni non ce la faceva proprio a starsene tranquillo per più di qualche secolo. Al tempo della Quattordicesima Dinastia (che terminò intorno al 1650 a.C.) le cose andarono di nuovo a rotoli. Il governo collassò in modo spettacolare, come aveva fatto in passato e avrebbe rifatto in seguito. Il Medio Regno fu seguito da Secondo Periodo Intermedio, Nuovo Regno, Terzo Periodo Intermedio e Periodo Tardo. Durante quest'ultimo (dal 2100 a.C. al 600 a.C. circa) il governo egizio cadde e si riprese diverse volte, e fasi di agitazione e conflitto interno si alternarono a periodi di relativa pace e prosperità. Quando l'Egitto era debole i nemici esterni lo invadevano; quando era forte, i faraoni estendevano nuovamente i suoi confini. Con tutta questa morte e rinascita, era inevitabile che qualche straniero finisse col metterci lo zampino. Nel 525 a.C. il regno fu conquistato dalla Persia, che ne mantenne il controllo finché nel 332 a.C. non arrivò Alessandro Magno, impegnato nella sistematica distruzione dell'impero persiano. Dopo la morte di Alessandro un generale macedone instaurò la dinastia dei Tolomei, che sarebbe stata l'ultima in Egitto.

Istituita da Tolomeo Sotere, nominato satrapo d'Egitto dopo la morte di Alessandro, la nuova dinastia fu accettata rapidamente dagli imperturbabili abitanti; per 275 anni l'Egitto poté quindi prosperare. In generale, i primi Tolomei (giusto per fare confusione questi faraoni presero tutti il nome di "Tolomeo", mentre le regine, quasi tutte sorelle dei mariti, si chiamavano Cleopatra o Berenice) si dimostrarono governanti sorprendentemente capaci. Almeno, questo è quanto riportano le fonti del tempo; e di tutte le antiche dinastie d'Egitto quella dei Tolomei è la meglio documentata. I macedoni adottarono la cultura egizia, costruirono monumenti ai vecchi dèi, si espansero in nuove regioni attraverso la concessione di terre ai veterani macedoni (il che permise loro di ottenere, allo stesso tempo, una milizia ben addestrata), ripararono gli argini, abbassarono le tasse, e così facendo si guadagnarono la stima e l'affetto della popolazione.

I primi tre Tolomei fecero dell'Egitto una superpotenza economica che esportava di tutto, dalle carabattole ai tesori. Ma furono i cereali a rendere l'Egitto ricchissimo, dal momento che il Nilo divenne il "paniere del Mediterraneo". Non c'era impero o città-stato che non comprasse farro, orzo e fave dall'Egitto, oltre a cotone, lino ed henné per i vestiti. La posizione ideale dell'Egitto come snodo per i commerci da est e sud verso il Mediterraneo portò al paese ulteriore ricchezza. Non sorprende che da fuori molti lanciassero sguardi bramosi sul regno, che lentamente scivolò in una nuova decadenza.

Nel 170 a.C. il seleucide Antioco IV invase l'Egitto e depose Tolomeo VI, allora decenne, mettendo sul trono il fratello minore Evergete col nome di Tolomeo VIII. Ma non durò a lungo: le violente lotte di successione avevano lasciato il paese così indebolito da farne di fatto un protettorato di Roma, che era già l'acquirente principale dei suoi prodotti agricoli. Inoltre, i ripetuti matrimoni tra consanguinei avevano avuto un effetto negativo sul fisico e sulla mente delle nuove generazioni. Gli storici ritengono che la linea genetica soffrisse di obesità morbosa, esoftalmo, fibrosi a molti organi e fibrosclerosi. Quando nel 51 a.C. Cleopatra VII sposò il fratello minore, Tolomeo XIII, l'imminente rovina della dinastia era ormai evidente.

Avendo visto come macedoni e seleucidi non vedevano l'ora di acquisire per sé i pezzi del regno in decadenza, i sovrani egizi si erano alleati con l'Impero romano in espansione, un patto che sarebbe durato quasi 150 anni. Ma gli avidi romani continuarono a chiedere tributi sempre più alti e maggior influenza sugli affari interni, per esempio interferendo sulla diatriba in famiglia che divise l'ultima Cleopatra e l'ultimo Tolomeo. La sordida faccenda cominciata con un matrimonio era sfociata in una lotta di potere tra regina e Faraone per il dominio del regno. Il console romano Giulio Cesare, raggiunto il palazzo di Alessandria, trovò presto un "accordo" con la ventiduenne Cleopatra.

Con il supporto delle truppe di Cesare, Cleopatra VII sconfisse Tolomeo XIII alla battaglia del Nilo, fiume in cui "sorprendentemente" lo stesso Tolomeo annegò poco dopo (prima della battaglia ci furono delle scaramucce ad Alessandria, durante le quali può darsi che la Grande Biblioteca sia andata in fumo). Poco dopo Cleopatra sposò Tolomeo XIV, che era ancora più giovane, ma si trasferì a Roma dopo aver dato un figlio a Cesare. Dopo l'assassinio di quest'ultimo e il conseguente vuoto di potere, si alleò con Marco Antonio. Cesare Ottaviano, esasperato da questa "regina straniera" dai poteri di strega, le dichiarò guerra. Il nuovo imperatore entrò in trionfo ad Alessandra nell'agosto del 30 a.C., al che Cleopatra seguì il destino del suo ultimo amante e si suicidò.

Con la morte di Cleopatra l'Egitto divenne formalmente una provincia romana. Ispirandosi al successo dei primi Tolomei, i romani cercarono di interferire il meno possibile con la sua religione, la sua cultura e i suoi commerci: gli affari proseguirono come sempre, con la differenza che ora i profitti andavano tutti a Roma. L'Egitto dei faraoni non esisteva più; dopo quattromila anni di dominio del mondo antico, nel corso dei due millenni successivi il paese sarebbe caduto nelle mani di una lunga serie di occupanti stranieri (bizantini, sassanidi, arabi, fatimidi, ayyubidi, e la lista continua).
Lingua
Scegli l'insieme di regole
Get it on App StoreGet it on Google Play
Diritto d'autoreInformativa sulla Privacy