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Sumeria

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Indonesia
Abilità esclusiva

Grande Nusantara

Le caselle di lago e di costa forniscono un bonus minore per la posizione ai distretti Luogo Santo, Campus, Zona industriale e Piazza del Teatro. +1 Attrattiva dai divertimenti per ogni Quartiere dei divertimenti adiacente a una casella di costa o di lago.

Contesto storico
Al suo apice, il regno indù-buddhista di Majapahit (nell'odierna Indonesia) imponeva il proprio volere su 98 stati tributari regionali: una potenza formidabile, in grado di tener testa al possente impero mongolo. Il monarca non era solo un sovrano, ma un guardiano, reso forte dall'investitura del popolo. Ma cosa sarebbe successo se il popolo avesse pensato che il re non meritava più la sua investitura?

Tra il 1293 e il 1500, il regno del sud-est asiatico di Majapahit si estendeva in una parte di quella che oggi è l'Indonesia, con il centro a Nusantara (le regioni comprese tra Maluku e Sumatra). Era un regno favolosamente ricco, il che naturalmente suscitò rivalità interne e nemici tra gli stati vicini.

Per quanto sappiamo, Majapahit sostituì il regno giavanese-indù di Singhasari (1222-1292), che era stato a sua volta preceduto da Kediri (1042-1222).

Per quanto riguarda le sue origini, possiamo far riferimento ai registri conservati nei suoi molti templi, nonché ai documenti offerti dalle nazioni rivali nella regione. Ma alcune delle fonti primarie più importanti su Majapahit sono traduzioni del poema epico Nagarakretagama (noto anche come "Libro dei Re"). Considerato che il Nagarakretagama fu composto da un poeta della corte Majapahit, è lecito presumere che alcuni dettagli possano essere stati, come dire, leggermente abbelliti.

Secondo la leggenda, i monarchi Majapahit discendevano dall'orfano Ken Arok, figlio di una madre umana e del dio Brahma. Ken Arok si fece un nome governando il regno Kediri, ma finì assassinato.

Ma la sua genealogia sopravvisse fino a Raden Wijaya, incoronato primo re di Majapahit nel 1293 con il nome reale di Kertarajasa Jayawardhana. L'impero prese il nome dal primo villaggio fondato da Wijaya, a sua volta ispirato a un frutto amaro locale, il maja ("pahit" significa amaro).

Invece di accontentarsi di una placida vita rurale, Wijaya sposò le quattro figlie di Kertanegara, ultimo re di Singhasari. I più alti consiglieri di Singhasari non furono molto contenti di vedere uno sconosciuto arrivare, prendersi tutte le principesse disponibili e acquisire il controllo del paese. Di conseguenza Raden Wijaya fu costretto a soffocare costanti ribellioni, mentre nel contempo respingeva i mongoli della dinastia Yuan, che avevano mandato 100.000 uomini a bordo di 1000 navi per arrestare l'espansione del suo predecessore. Tutti questi sforzi per evitare di essere il primo e l'ultimo sovrano di Majapahit.

L'impero di Majapahit fu costruito sul riso (alcune ricerche suggeriscono che l'80% della popolazione si dedicasse alla sua produzione) e al commercio delle spezie. Le rotte marine permettevano di collegare India e Cina, e le casse reali erano rimpinguate dalle tasse imposte sui beni che transitavano nelle sue acque. 

Quando necessario, poi, Majapahit non disdegnava di usare la forza: alcuni bassorilievi del periodo mostrano incursioni navali contro i regni vicini, eseguite da armate di impressionanti dimensioni. Grazie alle loro gigantesche navi, gli jong, i Majapahit potevano spostare merci e persone, diffondendo in lungo e in largo il riso e la lingua di Giava.

Secondo il sistema di governo negara o mandala, il potere divino emanava dal re verso l'esterno, estendendo protezione militare oltre alla partecipazione nella vita religiosa della capitale. Gli abitanti dei villaggi e i nobili della regione inviavano un tributo alla capitale di Majapahit, Trowulan, e in cambio il re avrebbe riparato i templi, fornito doni e inviato membri della sua famiglia in regioni remote per governare.

Per un certo periodo il regno riuscì a sopravvivere alle rivalità con i vicini sultanati di Johor e Siam (Thailandia), organizzando numerose incursioni contro i sultani malesi nel XV secolo. Al suo apice, l'estensione di Majapahit ne fece lo stato più grande della regione di epoca pre-moderna.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1309, a Raden Wijaya succedette il figlio Jayanegara, il cui regno durò dal 1309 a 1328 prima di essere interrotto da un piccolo caso di assassinio. A Jayanegara seguì la sorellastra, Dyah Gitarja, che a sua volta cedette il trono al figlio Hayam Wuruk nel 1350.

È qui che comincia l'età dell'oro del regno Majapahit. Hayam Wuruk, noto anche come Rajasanagara, salì al trono all'età di 16 anni. Con l'aiuto di Gajah Mada, il suo "pati" (primo ministro/gran visir), avrebbe esteso i domini della dinastia Rajasa in tutto il continente.

Un abile arciere istruito dalla madre per diventare re (e, a quanto si dice, bellissimo), Hayam Wuruk avrebbe esteso il potere della sua famiglia diventando il centro del mandala di Majapahit.

Ma l'amore tra il popolo e il suo re non avrebbe risparmiato al paese una sanguinosa (e costosa) guerra civile di successione quando Bhre Wirabumi, figlio di una concubina reale, cercò di strappare il trono al cognato Wikramawardhana subito dopo la sua incoronazione, tra il 1404 e il 1406.

E se tutto questo non fosse bastato, le rotte commerciali del regno, per tanto tempo fonte della sua ricchezza, si sarebbero rivelate la sua rovina. Le isole orientali divennero porti per i mercanti europei, spostando la bilancia del potere in direzione di quelle comunità più piccole. La città portuale di Melaka, in quella che oggi è la penisola malese, salì alla ribalta e sostituì Majapahit diventando lo snodo commerciale più importante del sud-est asiatico. La classe dei mercanti Majapahit si convertì all'Islam per ingraziarsi i leader commerciali di Melaka, a maggioranza musulmana.

A quanto pare, il popolo non aveva più bisogno del suo leader.

Negli anni successivi le ultime tracce del regno Majapahit furono spazzate via: nel XVI secolo il regno indù-buddista fu completamente rimpiazzato da un sultanato, che traeva influenze islamiche da isole occidentali come Aceh e Melaka. Ma anche i sultani dovettero faticare non poco per mantenere il controllo della regione. Alla fine il loro regno fu interrotto dalle incursioni di olandesi e portoghesi, golosi di spezie del sud-est asiatico e pronti a disputarsi un impero tra il XVI e il XVII secolo.
PortraitSquare
icon_civilization_unknown

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_default
Gitarja
Unità speciali
icon_civilization_unknown
Jong
Infrastruttura speciale
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Kampung

Geografia & Dati sociali

Posizione
Sud-est asiatico
Dimensioni
1.905.000 kmq
Popolazione
263,51 milioni stimati nel 2017
Capitale
Giacarta
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Tratti caratteristici

Leader
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Gitarja
Unità speciali
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Jong
Infrastruttura speciale
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Kampung

Geografia & Dati sociali

Posizione
Sud-est asiatico
Dimensioni
1.905.000 kmq
Popolazione
263,51 milioni stimati nel 2017
Capitale
Giacarta
Abilità esclusiva

Grande Nusantara

Le caselle di lago e di costa forniscono un bonus minore per la posizione ai distretti Luogo Santo, Campus, Zona industriale e Piazza del Teatro. +1 Attrattiva dai divertimenti per ogni Quartiere dei divertimenti adiacente a una casella di costa o di lago.

Contesto storico
Al suo apice, il regno indù-buddhista di Majapahit (nell'odierna Indonesia) imponeva il proprio volere su 98 stati tributari regionali: una potenza formidabile, in grado di tener testa al possente impero mongolo. Il monarca non era solo un sovrano, ma un guardiano, reso forte dall'investitura del popolo. Ma cosa sarebbe successo se il popolo avesse pensato che il re non meritava più la sua investitura?

Tra il 1293 e il 1500, il regno del sud-est asiatico di Majapahit si estendeva in una parte di quella che oggi è l'Indonesia, con il centro a Nusantara (le regioni comprese tra Maluku e Sumatra). Era un regno favolosamente ricco, il che naturalmente suscitò rivalità interne e nemici tra gli stati vicini.

Per quanto sappiamo, Majapahit sostituì il regno giavanese-indù di Singhasari (1222-1292), che era stato a sua volta preceduto da Kediri (1042-1222).

Per quanto riguarda le sue origini, possiamo far riferimento ai registri conservati nei suoi molti templi, nonché ai documenti offerti dalle nazioni rivali nella regione. Ma alcune delle fonti primarie più importanti su Majapahit sono traduzioni del poema epico Nagarakretagama (noto anche come "Libro dei Re"). Considerato che il Nagarakretagama fu composto da un poeta della corte Majapahit, è lecito presumere che alcuni dettagli possano essere stati, come dire, leggermente abbelliti.

Secondo la leggenda, i monarchi Majapahit discendevano dall'orfano Ken Arok, figlio di una madre umana e del dio Brahma. Ken Arok si fece un nome governando il regno Kediri, ma finì assassinato.

Ma la sua genealogia sopravvisse fino a Raden Wijaya, incoronato primo re di Majapahit nel 1293 con il nome reale di Kertarajasa Jayawardhana. L'impero prese il nome dal primo villaggio fondato da Wijaya, a sua volta ispirato a un frutto amaro locale, il maja ("pahit" significa amaro).

Invece di accontentarsi di una placida vita rurale, Wijaya sposò le quattro figlie di Kertanegara, ultimo re di Singhasari. I più alti consiglieri di Singhasari non furono molto contenti di vedere uno sconosciuto arrivare, prendersi tutte le principesse disponibili e acquisire il controllo del paese. Di conseguenza Raden Wijaya fu costretto a soffocare costanti ribellioni, mentre nel contempo respingeva i mongoli della dinastia Yuan, che avevano mandato 100.000 uomini a bordo di 1000 navi per arrestare l'espansione del suo predecessore. Tutti questi sforzi per evitare di essere il primo e l'ultimo sovrano di Majapahit.

L'impero di Majapahit fu costruito sul riso (alcune ricerche suggeriscono che l'80% della popolazione si dedicasse alla sua produzione) e al commercio delle spezie. Le rotte marine permettevano di collegare India e Cina, e le casse reali erano rimpinguate dalle tasse imposte sui beni che transitavano nelle sue acque. 

Quando necessario, poi, Majapahit non disdegnava di usare la forza: alcuni bassorilievi del periodo mostrano incursioni navali contro i regni vicini, eseguite da armate di impressionanti dimensioni. Grazie alle loro gigantesche navi, gli jong, i Majapahit potevano spostare merci e persone, diffondendo in lungo e in largo il riso e la lingua di Giava.

Secondo il sistema di governo negara o mandala, il potere divino emanava dal re verso l'esterno, estendendo protezione militare oltre alla partecipazione nella vita religiosa della capitale. Gli abitanti dei villaggi e i nobili della regione inviavano un tributo alla capitale di Majapahit, Trowulan, e in cambio il re avrebbe riparato i templi, fornito doni e inviato membri della sua famiglia in regioni remote per governare.

Per un certo periodo il regno riuscì a sopravvivere alle rivalità con i vicini sultanati di Johor e Siam (Thailandia), organizzando numerose incursioni contro i sultani malesi nel XV secolo. Al suo apice, l'estensione di Majapahit ne fece lo stato più grande della regione di epoca pre-moderna.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 1309, a Raden Wijaya succedette il figlio Jayanegara, il cui regno durò dal 1309 a 1328 prima di essere interrotto da un piccolo caso di assassinio. A Jayanegara seguì la sorellastra, Dyah Gitarja, che a sua volta cedette il trono al figlio Hayam Wuruk nel 1350.

È qui che comincia l'età dell'oro del regno Majapahit. Hayam Wuruk, noto anche come Rajasanagara, salì al trono all'età di 16 anni. Con l'aiuto di Gajah Mada, il suo "pati" (primo ministro/gran visir), avrebbe esteso i domini della dinastia Rajasa in tutto il continente.

Un abile arciere istruito dalla madre per diventare re (e, a quanto si dice, bellissimo), Hayam Wuruk avrebbe esteso il potere della sua famiglia diventando il centro del mandala di Majapahit.

Ma l'amore tra il popolo e il suo re non avrebbe risparmiato al paese una sanguinosa (e costosa) guerra civile di successione quando Bhre Wirabumi, figlio di una concubina reale, cercò di strappare il trono al cognato Wikramawardhana subito dopo la sua incoronazione, tra il 1404 e il 1406.

E se tutto questo non fosse bastato, le rotte commerciali del regno, per tanto tempo fonte della sua ricchezza, si sarebbero rivelate la sua rovina. Le isole orientali divennero porti per i mercanti europei, spostando la bilancia del potere in direzione di quelle comunità più piccole. La città portuale di Melaka, in quella che oggi è la penisola malese, salì alla ribalta e sostituì Majapahit diventando lo snodo commerciale più importante del sud-est asiatico. La classe dei mercanti Majapahit si convertì all'Islam per ingraziarsi i leader commerciali di Melaka, a maggioranza musulmana.

A quanto pare, il popolo non aveva più bisogno del suo leader.

Negli anni successivi le ultime tracce del regno Majapahit furono spazzate via: nel XVI secolo il regno indù-buddista fu completamente rimpiazzato da un sultanato, che traeva influenze islamiche da isole occidentali come Aceh e Melaka. Ma anche i sultani dovettero faticare non poco per mantenere il controllo della regione. Alla fine il loro regno fu interrotto dalle incursioni di olandesi e portoghesi, golosi di spezie del sud-est asiatico e pronti a disputarsi un impero tra il XVI e il XVII secolo.
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