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Introduzione

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Francia

Galli

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Inghilterra

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Macedonia

Maya

Norvegia

Nubia

Persia

Polonia

Portogallo

Roma

Russia

Scizia

Spagna

Sumeria

Vietnam

Galli
Abilità esclusiva

Cultura di Hallstatt

Le Miniere forniscono un bonus minore per la posizione a tutti i distretti, agiscono come Bombe culturali sulle caselle neutrali vicine e ricevono +1 Cultura. I distretti specializzati non ricevono un bonus minore per il fatto di essere adiacenti ad altri distretti; inoltre tali distretti non possono essere costruiti nelle caselle adiacenti al Centro cittadino.

Contesto storico
I galli non hanno mai avuto un singolo re; piuttosto, la loro nazione era definita da una lingua, una religione e strutture sociali comuni. Venuti a contatto con i romani, i galli li provocarono più volte fino a scatenare su di sé tutta la loro potenza: alla fine Giulio Cesare conquistò l'intera regione. Tuttavia, durante e dopo l'occupazione la cultura dei galli arrivò a fondersi con quella romana per dar vita a un'identità specifica che costituì le fondamenta della Francia.

Secondo il resoconto di Cesare, certamente non del tutto affidabile, i galli non si riferivano a se stessi con tale nome, quanto piuttosto con quello di "celti". Il nome assunto in seguito dalla regione, "Gallia", deriva da una parola celtica che significa "straniero". La Gallia, quindi, era "il regno dominato dagli stranieri" (ovvero dai romani). In modo piuttosto confuso, la "Galatia" o "Gallia celtica" dei romani era basata su un'altra parola gallica che significa "potente". In altre parole, i galli sottomessi si presentavano ai romani come "i potenti celti", mentre di se stessi dicevano "siamo una nazione governata da stranieri". Certamente i loro antichi progenitori in altre terre celtiche possono capirli.

Un millennio prima di incontrare Cesare, le tribù che avrebbero formato la Gallia vivevano nella Francia centrale, intorno alla valle del Reno. Intorno al V secolo a.C. migrarono a sud, verso le coste del Mediterraneo, stabilendosi nell'Italia settentrionale. Ma non si fermarono lì: spingendosi sempre più a sud, raggiunsero Roma e la saccheggiarono nel 390 a.C. sotto il comando di Brenno (da non confondere con l'altro condottiero di nome Brenno, che aveva invaso la Grecia intorno al 278 a.C.). I galli erano una forza temibile sul campo di battaglia. Durante la seconda guerra punica che contrappose Roma a Cartagine si allearono con Annibale Barca. Tra quest'alleanza e il precedente sacco di Roma, è comprensibile che i romani non li vedessero di buon occhio: dopo aver resistito alla loro pressione e averli respinti, arrivarono a conquistarli completamente nel I secolo a.C. Nel 51 a.C. Giulio Cesare e i suoi alleati controllavano ormai la Gallia. Questa conquista era esattamente ciò che serviva a Cesare: gli forniva oro per pagare i suoi debiti (i galli ne avevano parecchio) e il prestigio di aver condotto con successo una campagna militare contro una spina nel fianco di Roma. Alcune tribù si ribellarono all'occupazione romana, in particolare quella di Vercingetorige, gli Arverni, e quella di Ambiorix, gli Eburoni. Entrambe le ribellioni furono soffocate, non per scarsa abilità o determinazione, ma piuttosto per la mancanza di risorse e di coesione fra le tribù.

Tra il 27 e il 12 a.C. la Gallia fu suddivisa in tre territori sottoposti al controllo romano. L'imperatore Augusto cercò di mantenere i confini già presenti, descritti nei resoconti di Cesare. In seguito la regione riuscì a mantenere una relativa pace, almeno fino al III secolo d.C., quando le tribù germaniche cominciarono a invadere la regione.

Prima dell'occupazione romana la Gallia poteva vantare una società ricca e sfaccettata, composta da una moltitudine di tribù separate. I galli possedevano molte miniere d'oro (che avevano certamente attirato l'attenzione di Cesare): la loro ricchezza era tale che, dopo l'invasione romana, il prezzo dell'oro diminuì per la grande quantità di metallo prezioso saccheggiato. Gli artigiani galli lo usavano per creare opere pratiche ed eleganti: persino gli elmi erano placcati in oro. Le donne indossavano collane rigide a forma di ferro di cavallo, chiamate "torc", abbinati a braccialetti.

L'organizzazione politica e sociale dei galli era complessa. Tra i cittadini di maggior prestigio c'erano i druidi, che agivano come leader politici e spirituali. Contrariamente alle credenze popolari, che hanno origine nella propaganda romana, sembra che non abbiano mai praticato sacrifici umani; piuttosto agivano come guaritori e depositari delle conoscenze delle tribù. Oltre a fornire consigli in ambito religioso e politico, svolgevano il ruolo di giudici nei processi quando necessario. I romani, specialmente l'imperatore Claudio, fecero il possibile per reprimere le loro pratiche e per ridurre l'influenza che avevano sui seguaci. Insieme all'introduzione della religione cristiana monoteista, questo portò alla totale distruzione della religione druidica "celtica", tanto che oggi gli storici hanno a disposizione fonti ridotte e frammentarie.

Oltre che dai druidi, i galli erano governati da un consiglio di anziani e da un re, il che faceva sì che in certi casi le tribù avessero più di un leader. Ogni tribù agiva in modo perlopiù autonomo, il che facilitò l'invasione di Cesare. Sotto il governo romano le differenze di classe si accentuarono e consolidarono: i galli più ricchi acquisirono tratti della cultura occupante, indossando abiti in stile romano e cominciando a parlare in un miscuglio di latino e della lingua madre gallica (e gettando così le basi di quello che molto più tardi sarebbe diventato il francese). Anche le case e i villaggi cominciarono ad assomigliare a quelli romani.

Oggi i discendenti dei galli celtici vivono in Gran Bretagna, in Germania, nei Balcani, in Turchia, in Spagna e naturalmente in Francia. La loro eredità si può riscontrare solo mescolata a quella altrui: oltre ai galli, la Francia è il risultato del passaggio della tribù germanica dei franchi, dei goti che l'hanno invasa durante l'ultima fase dell'impero romano, di alcuni gruppi di normanni e ovviamente dei romani stessi!
PortraitSquare
icon_civilization_unknown

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_default
Ambiorix
Unità speciali
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Gesate
Infrastruttura speciale
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Oppidum

Geografia & Dati sociali

Posizione
Europa occidentale (nell'odierna Francia)
Dimensioni
Circa 500.000 kmq
Popolazione
È difficile stimare la popolazione; ai tempi di Ambiorix si ritiene fosse compresa tra i 6 e gli 8 milioni.
Capitale
Nessuna capitale centrale; la tribù di Ambiorix aveva un forte ad Atuatuca
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Tratti caratteristici

Leader
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Ambiorix
Unità speciali
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Gesate
Infrastruttura speciale
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Oppidum

Geografia & Dati sociali

Posizione
Europa occidentale (nell'odierna Francia)
Dimensioni
Circa 500.000 kmq
Popolazione
È difficile stimare la popolazione; ai tempi di Ambiorix si ritiene fosse compresa tra i 6 e gli 8 milioni.
Capitale
Nessuna capitale centrale; la tribù di Ambiorix aveva un forte ad Atuatuca
Abilità esclusiva

Cultura di Hallstatt

Le Miniere forniscono un bonus minore per la posizione a tutti i distretti, agiscono come Bombe culturali sulle caselle neutrali vicine e ricevono +1 Cultura. I distretti specializzati non ricevono un bonus minore per il fatto di essere adiacenti ad altri distretti; inoltre tali distretti non possono essere costruiti nelle caselle adiacenti al Centro cittadino.

Contesto storico
I galli non hanno mai avuto un singolo re; piuttosto, la loro nazione era definita da una lingua, una religione e strutture sociali comuni. Venuti a contatto con i romani, i galli li provocarono più volte fino a scatenare su di sé tutta la loro potenza: alla fine Giulio Cesare conquistò l'intera regione. Tuttavia, durante e dopo l'occupazione la cultura dei galli arrivò a fondersi con quella romana per dar vita a un'identità specifica che costituì le fondamenta della Francia.

Secondo il resoconto di Cesare, certamente non del tutto affidabile, i galli non si riferivano a se stessi con tale nome, quanto piuttosto con quello di "celti". Il nome assunto in seguito dalla regione, "Gallia", deriva da una parola celtica che significa "straniero". La Gallia, quindi, era "il regno dominato dagli stranieri" (ovvero dai romani). In modo piuttosto confuso, la "Galatia" o "Gallia celtica" dei romani era basata su un'altra parola gallica che significa "potente". In altre parole, i galli sottomessi si presentavano ai romani come "i potenti celti", mentre di se stessi dicevano "siamo una nazione governata da stranieri". Certamente i loro antichi progenitori in altre terre celtiche possono capirli.

Un millennio prima di incontrare Cesare, le tribù che avrebbero formato la Gallia vivevano nella Francia centrale, intorno alla valle del Reno. Intorno al V secolo a.C. migrarono a sud, verso le coste del Mediterraneo, stabilendosi nell'Italia settentrionale. Ma non si fermarono lì: spingendosi sempre più a sud, raggiunsero Roma e la saccheggiarono nel 390 a.C. sotto il comando di Brenno (da non confondere con l'altro condottiero di nome Brenno, che aveva invaso la Grecia intorno al 278 a.C.). I galli erano una forza temibile sul campo di battaglia. Durante la seconda guerra punica che contrappose Roma a Cartagine si allearono con Annibale Barca. Tra quest'alleanza e il precedente sacco di Roma, è comprensibile che i romani non li vedessero di buon occhio: dopo aver resistito alla loro pressione e averli respinti, arrivarono a conquistarli completamente nel I secolo a.C. Nel 51 a.C. Giulio Cesare e i suoi alleati controllavano ormai la Gallia. Questa conquista era esattamente ciò che serviva a Cesare: gli forniva oro per pagare i suoi debiti (i galli ne avevano parecchio) e il prestigio di aver condotto con successo una campagna militare contro una spina nel fianco di Roma. Alcune tribù si ribellarono all'occupazione romana, in particolare quella di Vercingetorige, gli Arverni, e quella di Ambiorix, gli Eburoni. Entrambe le ribellioni furono soffocate, non per scarsa abilità o determinazione, ma piuttosto per la mancanza di risorse e di coesione fra le tribù.

Tra il 27 e il 12 a.C. la Gallia fu suddivisa in tre territori sottoposti al controllo romano. L'imperatore Augusto cercò di mantenere i confini già presenti, descritti nei resoconti di Cesare. In seguito la regione riuscì a mantenere una relativa pace, almeno fino al III secolo d.C., quando le tribù germaniche cominciarono a invadere la regione.

Prima dell'occupazione romana la Gallia poteva vantare una società ricca e sfaccettata, composta da una moltitudine di tribù separate. I galli possedevano molte miniere d'oro (che avevano certamente attirato l'attenzione di Cesare): la loro ricchezza era tale che, dopo l'invasione romana, il prezzo dell'oro diminuì per la grande quantità di metallo prezioso saccheggiato. Gli artigiani galli lo usavano per creare opere pratiche ed eleganti: persino gli elmi erano placcati in oro. Le donne indossavano collane rigide a forma di ferro di cavallo, chiamate "torc", abbinati a braccialetti.

L'organizzazione politica e sociale dei galli era complessa. Tra i cittadini di maggior prestigio c'erano i druidi, che agivano come leader politici e spirituali. Contrariamente alle credenze popolari, che hanno origine nella propaganda romana, sembra che non abbiano mai praticato sacrifici umani; piuttosto agivano come guaritori e depositari delle conoscenze delle tribù. Oltre a fornire consigli in ambito religioso e politico, svolgevano il ruolo di giudici nei processi quando necessario. I romani, specialmente l'imperatore Claudio, fecero il possibile per reprimere le loro pratiche e per ridurre l'influenza che avevano sui seguaci. Insieme all'introduzione della religione cristiana monoteista, questo portò alla totale distruzione della religione druidica "celtica", tanto che oggi gli storici hanno a disposizione fonti ridotte e frammentarie.

Oltre che dai druidi, i galli erano governati da un consiglio di anziani e da un re, il che faceva sì che in certi casi le tribù avessero più di un leader. Ogni tribù agiva in modo perlopiù autonomo, il che facilitò l'invasione di Cesare. Sotto il governo romano le differenze di classe si accentuarono e consolidarono: i galli più ricchi acquisirono tratti della cultura occupante, indossando abiti in stile romano e cominciando a parlare in un miscuglio di latino e della lingua madre gallica (e gettando così le basi di quello che molto più tardi sarebbe diventato il francese). Anche le case e i villaggi cominciarono ad assomigliare a quelli romani.

Oggi i discendenti dei galli celtici vivono in Gran Bretagna, in Germania, nei Balcani, in Turchia, in Spagna e naturalmente in Francia. La loro eredità si può riscontrare solo mescolata a quella altrui: oltre ai galli, la Francia è il risultato del passaggio della tribù germanica dei franchi, dei goti che l'hanno invasa durante l'ultima fase dell'impero romano, di alcuni gruppi di normanni e ovviamente dei romani stessi!
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