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Civiltà

Leader

Introduzione

Abraham Lincoln

Alessandro

Amanitore

Ambiorix

Basilio II

Bà Triệu

Caterina de' Medici (la Magnifica)

Caterina de' Medici (Regina nera)

Chandragupta

Ciro

Cleopatra (Egiziana)

Cleopatra (Tolemaica)

Edvige

Elisabetta I

Federico Barbarossa

Filippo II

Gandhi

Genghis Khan

Gilgamesh

Gitarja

Giulio Cesare

Gorgo

Guglielmina

Hammurabi

Harald Hardrada (Konge)

Harald Hardrada (Variago)

Hojo Tokimune

Jayavarman VII

João III

John Curtin

Kublai Khan (Cina)

Kublai Khan (Mongolia)

Lautaro

Ludovico II

Menelik II

Montezuma

Mvemba a Nzinga

Nadir Shah

Nzinga Mbande

Pedro II

Pericle

Pietro

Poundmaker

Qin (Mandato divino)

Qin (Unificatore)

Ramses II

Robert Bruce

Saladino (Sultano)

Saladino (Visir)

Sejong

Seondeok

Shaka

Simón Bolívar

Tamara

Teddy Roosevelt (l'Alce)

Teddy Roosevelt (Rough Rider)

Teodora

Tokugawa

Tomiri

Traiano

Vittoria (Età dell'impero)

Vittoria (Età del vapore)

Wac-Chanil-Ahau

Wu Zetian

Yongle

Mohandas Karamchand Gandhi
Abilità esclusiva

Satyagraha

+5 Fede per ogni civiltà (compresa l'India) conosciuta che ha fondato una religione e non si trova attualmente in guerra. Le civiltà che combattono contro Gandhi ricevono il doppio della stanchezza di guerra.

Riepilogo
Quella di Gandhi rappresenta la civiltà pacifica per antonomasia, che non dichiara mai guerra se non per recuperare territori perduti. La strategia di Gandhi consiste nello sviluppare grandi città e sperare che nessuno voglia mai attaccar briga con lui.
Approccio dettagliato
Gandhi cerca di arrivare presto a fondare una religione, costruendo Luoghi Santi e mettendoci accanto dei Pozzi a gradini per aumentare la generazione di Fede (una tecnica ancora più efficiente se il suo impero riesce a rimanere in pace per molto tempo). Ma il suo stile di gioco non punta solo sulla religione; inoltre non costruirà mai degli Inquisitori, il che significa che altre religioni possono convivere nel suo impero (e ricompensarlo con le loro Credenze dei Seguaci). Se non ha alcuna possibilità di arrivare a una Vittoria religiosa, proverà a inseguire quella scientifica o quella culturale, a seconda delle chance.
Contesto storico
Poche persone possono definirsi "bapu" ("padre" in gujarati) del proprio paese, e ancora meno possono dire di aver ottenuto tale soprannome senza versare neanche una goccia di sangue, ma Mohandas Gandhi, altrimenti noto come Mahatma ("venerabile" in sanscrito) Gandhi, è tra queste. Fu un pioniere dell'approccio del satyagraha (termine da lui coniato che significa "forza della verità") e della resistenza alla tirannia attraverso la disobbedienza civile di massa, strumento da lui utilizzato per portare l'indipendenza nel suo paese natale.

Gandhi nacque nella casta mercante hindi in un'India ancora sotto il governo inglese. Figlio della quarta moglie del diwan del piccolo stato del Porbandar, in gioventù Gandhi non dimostrò quell'altruistica benevolenza che lo avrebbe contrassegnato da adulto. Al contrario, la sorella rivelò che da bambino il suo passatempo preferito consisteva nel "tormentare le orecchie del loro cane". Inoltre, da giovane venne descritto come "inquieto come il mercurio, sempre intento a giocare o a gironzolare".

All'età di 13 anni, Gandhi celebrò un matrimonio combinato con una ragazza quattordicenne, un'usanza comune per l'epoca. Sembra che non gradì l'esperienza, definendola in seguito "una crudele usanza di matrimoni infantili", ma nel 1885, all'epoca di 15 anni, sua moglie gli diede un bambino, che però morì poco dopo. In seguito, ebbe altri quattro figli (tutti maschi), adempiendo ai propri doveri coniugali.

Il matrimonio lo portò a perdere un anno della sua educazione secondaria, ma Mohandas era uno studente mediocre, nonché terribilmente timido, una combinazione non particolarmente fortunata nelle scuole di Rajkot. In una delle sue valutazioni di fine anno si legge: "bravo in inglese, discreto in aritmetica e scarso in geografia; buona condotta, ma pessima scrittura". Con tali abilità, che altre carriere poteva intraprendere, se non quella di avvocato? Nel 1888 lasciò l'India alla volta di Londra per studiare legge.

Essendo morto di recente il padre, la madre di Gandhi era contraria alla sua partenza, concedendogli la sua benedizione soltanto dopo che il giovane promise di astenersi da vino, donne e carne. La sua casta riteneva impuri i viaggi attraverso l'oceano, e la sua insistenza lo portò a essere dichiarato "reietto". Nel giugno del 1891, Gandhi completò gli studi e salpò per l'India. Rientrato a casa, cercò di praticare la sua professione a Bombay, ma fallì miseramente (pare perché fosse riluttante a interrogare severamente i testimoni, il che gli valse comprensibilmente pochi clienti). Pertanto, all'età di 24 anni, Mohandas accettò un contratto della durata di un anno con la compagnia indiana Dada Abdulla & Company, per rappresentare i loro interessi a Natal, in Sud Africa, altro angolo dell'impero inglese.

In Sudafrica Gandhi godette di maggiore successo professionale, restando però turbato dal bigottismo e dall'intolleranza razziale riscontrata. Lì trascorse i successivi vent'anni della sua vita, combattendo per i diritti delle minoranze etniche, anche se alcuni documenti scoperti di recente hanno mostrato che non rivolgesse una pari attenzione verso la situazione degli africani. In Sudafrica Gandhi iniziò a concepire e a insegnare la sua filosofia di "resistenza passiva". Venne incarcerato diverse volte per l'opposizione al cosiddetto Black Act, che imponeva a tutti i non bianchi di depositare le impronte digitali. Quando il governo decretò che i soli matrimoni legali fossero quelli cristiani, Gandhi organizzò e guidò una massiccia protesta non violenta. La sua opposizione derivava almeno in parte da alcune delle prime esperienze vissute in Sudafrica, dove era stato cacciato da un vagone ferroviario di prima classe ed era stato picchiato da un cocchiere di diligenza per non aver ceduto il posto a un bianco.

Nonostante le continue proteste, in tempo di guerra Gandhi si dimostrò un patriota imperiale. Durante la guerra boera, riunì una squadra di 1.100 volontari indiani per prestare servizio al fronte come medico militare e barelliere; Gandhi e altri 37 volontari ricevettero la War Medal per il loro servizio e il loro sacrificio. Nel 1906, gli inglesi tornarono in guerra, questa volta con gli zulu; ancora una volta, Gandhi riunì un corpo di volontari per il servizio medico (i superstiti poterono fare richiesta della cittadinanza sudafricana). Le sue osservazioni sul campo lo convinsero che solo i metodi non violenti potevano sperare di prevalere contro il possente esercito reale... e forse neanche questi.

Nel 1915, Gandhi tornò in India e, in poco tempo, irritò tutte le persone che contavano davvero: gli amministratori inglesi esprimendo l'umiliazione nel dover parlare inglese in terra nativa e la nobiltà indiana rimproverandoli per la loro ostentazione e consigliando loro di rinunciare a gioielli e ricchezze in favore dei connazionali più poveri. Così, Gandhi intraprese la sua lunga campagna per liberare il paese dal giogo inglese. Il Mahatma seguì due strade: da una parte, cercò di far vergognare gli oppressori, dall'altra, richiese dei sacrifici agli oppressi. Nei trent'anni successivi, Gandhi esortò instancabilmente gli indiani alla resistenza passiva, guidando sciopero dopo sciopero, marcia dopo marcia, digiunando fino a svenire, sopportando innumerevoli pestaggi e trascorrendo anni in prigione.

Nonostante gravi fallimenti e anni di frustrazione, Gandhi insistette nell'infastidire i potenti. Nel 1946, con un esercito ormai esausto e praticamente in bancarotta, la Gran Bretagna accettò di ritirarsi dall'India, ma nel farlo divise la colonia tra indù e musulmani, decisione veementemente contestata da Gandhi. Mentre 15 milioni di persone correvano a portarsi sul lato "giusto" della linea di demarcazione, la migrazione fece scoccare la scintilla delle violenze religiose, nelle quali vennero massacrati innumerevoli musulmani in tutta l'India, nonché innumerevoli indù in Pakistan.

I nuovi paesi erano nel caos. Per tutta risposta Gandhi intraprese un digiuno, rifiutandosi di mangiare finché le violenze non fossero cessate. Incredibilmente, la sua protesta funzionò: i rappresentanti delle nazioni e delle religioni promisero di fermare le uccisioni e lo pregarono di interrompere il digiuno. Così fece, con grande sollievo di milioni di persone. Ironicamente, 12 giorni più tardi Mohandas Gandhi venne assassinato nel giardino di Birla House dal nazionalista militante indù Nathuram Godse.
icon_leader_gandhi
Vivi come se dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere per sempre.

Tratti caratteristici

Civiltà
icon_civilization_india
India

Preferenze

Agende
Amante della pace
Non dichiara mai guerre che potrebbero bollarlo come bellicoso e cerca di assistere chi si sforza di mantenere la pace. Odia le civiltà bellicose.
Religione
icon_religion_hinduism
Induismo
icon_leader_gandhi
Vivi come se dovessi morire domani, impara come se dovessi vivere per sempre.

Tratti caratteristici

Civiltà
icon_civilization_india
India

Preferenze

Agende
Amante della pace
Non dichiara mai guerre che potrebbero bollarlo come bellicoso e cerca di assistere chi si sforza di mantenere la pace. Odia le civiltà bellicose.
Religione
icon_religion_hinduism
Induismo
Abilità esclusiva

Satyagraha

+5 Fede per ogni civiltà (compresa l'India) conosciuta che ha fondato una religione e non si trova attualmente in guerra. Le civiltà che combattono contro Gandhi ricevono il doppio della stanchezza di guerra.

Riepilogo
Quella di Gandhi rappresenta la civiltà pacifica per antonomasia, che non dichiara mai guerra se non per recuperare territori perduti. La strategia di Gandhi consiste nello sviluppare grandi città e sperare che nessuno voglia mai attaccar briga con lui.
Approccio dettagliato
Gandhi cerca di arrivare presto a fondare una religione, costruendo Luoghi Santi e mettendoci accanto dei Pozzi a gradini per aumentare la generazione di Fede (una tecnica ancora più efficiente se il suo impero riesce a rimanere in pace per molto tempo). Ma il suo stile di gioco non punta solo sulla religione; inoltre non costruirà mai degli Inquisitori, il che significa che altre religioni possono convivere nel suo impero (e ricompensarlo con le loro Credenze dei Seguaci). Se non ha alcuna possibilità di arrivare a una Vittoria religiosa, proverà a inseguire quella scientifica o quella culturale, a seconda delle chance.
Contesto storico
Poche persone possono definirsi "bapu" ("padre" in gujarati) del proprio paese, e ancora meno possono dire di aver ottenuto tale soprannome senza versare neanche una goccia di sangue, ma Mohandas Gandhi, altrimenti noto come Mahatma ("venerabile" in sanscrito) Gandhi, è tra queste. Fu un pioniere dell'approccio del satyagraha (termine da lui coniato che significa "forza della verità") e della resistenza alla tirannia attraverso la disobbedienza civile di massa, strumento da lui utilizzato per portare l'indipendenza nel suo paese natale.

Gandhi nacque nella casta mercante hindi in un'India ancora sotto il governo inglese. Figlio della quarta moglie del diwan del piccolo stato del Porbandar, in gioventù Gandhi non dimostrò quell'altruistica benevolenza che lo avrebbe contrassegnato da adulto. Al contrario, la sorella rivelò che da bambino il suo passatempo preferito consisteva nel "tormentare le orecchie del loro cane". Inoltre, da giovane venne descritto come "inquieto come il mercurio, sempre intento a giocare o a gironzolare".

All'età di 13 anni, Gandhi celebrò un matrimonio combinato con una ragazza quattordicenne, un'usanza comune per l'epoca. Sembra che non gradì l'esperienza, definendola in seguito "una crudele usanza di matrimoni infantili", ma nel 1885, all'epoca di 15 anni, sua moglie gli diede un bambino, che però morì poco dopo. In seguito, ebbe altri quattro figli (tutti maschi), adempiendo ai propri doveri coniugali.

Il matrimonio lo portò a perdere un anno della sua educazione secondaria, ma Mohandas era uno studente mediocre, nonché terribilmente timido, una combinazione non particolarmente fortunata nelle scuole di Rajkot. In una delle sue valutazioni di fine anno si legge: "bravo in inglese, discreto in aritmetica e scarso in geografia; buona condotta, ma pessima scrittura". Con tali abilità, che altre carriere poteva intraprendere, se non quella di avvocato? Nel 1888 lasciò l'India alla volta di Londra per studiare legge.

Essendo morto di recente il padre, la madre di Gandhi era contraria alla sua partenza, concedendogli la sua benedizione soltanto dopo che il giovane promise di astenersi da vino, donne e carne. La sua casta riteneva impuri i viaggi attraverso l'oceano, e la sua insistenza lo portò a essere dichiarato "reietto". Nel giugno del 1891, Gandhi completò gli studi e salpò per l'India. Rientrato a casa, cercò di praticare la sua professione a Bombay, ma fallì miseramente (pare perché fosse riluttante a interrogare severamente i testimoni, il che gli valse comprensibilmente pochi clienti). Pertanto, all'età di 24 anni, Mohandas accettò un contratto della durata di un anno con la compagnia indiana Dada Abdulla & Company, per rappresentare i loro interessi a Natal, in Sud Africa, altro angolo dell'impero inglese.

In Sudafrica Gandhi godette di maggiore successo professionale, restando però turbato dal bigottismo e dall'intolleranza razziale riscontrata. Lì trascorse i successivi vent'anni della sua vita, combattendo per i diritti delle minoranze etniche, anche se alcuni documenti scoperti di recente hanno mostrato che non rivolgesse una pari attenzione verso la situazione degli africani. In Sudafrica Gandhi iniziò a concepire e a insegnare la sua filosofia di "resistenza passiva". Venne incarcerato diverse volte per l'opposizione al cosiddetto Black Act, che imponeva a tutti i non bianchi di depositare le impronte digitali. Quando il governo decretò che i soli matrimoni legali fossero quelli cristiani, Gandhi organizzò e guidò una massiccia protesta non violenta. La sua opposizione derivava almeno in parte da alcune delle prime esperienze vissute in Sudafrica, dove era stato cacciato da un vagone ferroviario di prima classe ed era stato picchiato da un cocchiere di diligenza per non aver ceduto il posto a un bianco.

Nonostante le continue proteste, in tempo di guerra Gandhi si dimostrò un patriota imperiale. Durante la guerra boera, riunì una squadra di 1.100 volontari indiani per prestare servizio al fronte come medico militare e barelliere; Gandhi e altri 37 volontari ricevettero la War Medal per il loro servizio e il loro sacrificio. Nel 1906, gli inglesi tornarono in guerra, questa volta con gli zulu; ancora una volta, Gandhi riunì un corpo di volontari per il servizio medico (i superstiti poterono fare richiesta della cittadinanza sudafricana). Le sue osservazioni sul campo lo convinsero che solo i metodi non violenti potevano sperare di prevalere contro il possente esercito reale... e forse neanche questi.

Nel 1915, Gandhi tornò in India e, in poco tempo, irritò tutte le persone che contavano davvero: gli amministratori inglesi esprimendo l'umiliazione nel dover parlare inglese in terra nativa e la nobiltà indiana rimproverandoli per la loro ostentazione e consigliando loro di rinunciare a gioielli e ricchezze in favore dei connazionali più poveri. Così, Gandhi intraprese la sua lunga campagna per liberare il paese dal giogo inglese. Il Mahatma seguì due strade: da una parte, cercò di far vergognare gli oppressori, dall'altra, richiese dei sacrifici agli oppressi. Nei trent'anni successivi, Gandhi esortò instancabilmente gli indiani alla resistenza passiva, guidando sciopero dopo sciopero, marcia dopo marcia, digiunando fino a svenire, sopportando innumerevoli pestaggi e trascorrendo anni in prigione.

Nonostante gravi fallimenti e anni di frustrazione, Gandhi insistette nell'infastidire i potenti. Nel 1946, con un esercito ormai esausto e praticamente in bancarotta, la Gran Bretagna accettò di ritirarsi dall'India, ma nel farlo divise la colonia tra indù e musulmani, decisione veementemente contestata da Gandhi. Mentre 15 milioni di persone correvano a portarsi sul lato "giusto" della linea di demarcazione, la migrazione fece scoccare la scintilla delle violenze religiose, nelle quali vennero massacrati innumerevoli musulmani in tutta l'India, nonché innumerevoli indù in Pakistan.

I nuovi paesi erano nel caos. Per tutta risposta Gandhi intraprese un digiuno, rifiutandosi di mangiare finché le violenze non fossero cessate. Incredibilmente, la sua protesta funzionò: i rappresentanti delle nazioni e delle religioni promisero di fermare le uccisioni e lo pregarono di interrompere il digiuno. Così fece, con grande sollievo di milioni di persone. Ironicamente, 12 giorni più tardi Mohandas Gandhi venne assassinato nel giardino di Birla House dal nazionalista militante indù Nathuram Godse.
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