La Riforma protestante nacque in Germania come risposta alla dottrina cattolica, principalmente quelle riguardanti la salvezza dei fedeli e l'interpretazione della Bibbia, e portò a una netta divisione dell'Europa cristiana. I protestanti si basano su due principi fondamentali: innanzitutto che il "buon libro" stesso, non l'interpretazione del Papa, sia l'unica autorità definitiva sulle questioni di fede; inoltre, che la salvezza derivi da un rapporto diretto con Gesù Cristo piuttosto che attraverso l'intermediazione della Chiesa.

Basandosi sul proprio studio delle filosofie umanistiche Martin Lutero, un prete tedesco della città universitaria di Wittenberg, pubblicò nel 1517 le proprie 95 tesi volte a criticare i costumi della Chiesa cattolica. Seguendo il suo esempio, numerosi altri teologi liberali esposero le proprie critiche alla Chiesa; in poco tempo, numerose chiese "evangeliche" luterane si erano diffuse in Germania e Scandinavia, aggiungendosi a quelle "riformate" nella Svizzera di Calvino. In Inghilterra e altre nazioni la mescolanza tra religione e politica portò alla nascita di un numero ancora maggiore di chiese protestanti (anche se lo scisma inglese, più che alla dottrina, dovette molto alla passione di re Enrico per Anna Bolena).

Lo scisma nella Chiesa cattolica fu la scintilla che fece scattare una serie di guerre di religione all'interno del cristianesimo, le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi. Nonostante le insanabili divisioni al suo interno, le numerosissime denominazioni della Chiesa protestante raccolgono sotto la propria ala circa 670 milioni di fedeli.