Concetti
Civiltà/leader
Città-stato
Distretti
Edifici
Meraviglie e Progetti
Unità
Promozioni Unità
Grandi Personaggi
Tecnologie
Progressi civici
Governi e politiche
Religioni
Terreni e caratteristiche
Risorse
Rotte e miglioramenti
Governatori
Momenti storici

Civiltà

Introduzione

America

Arabia

Australia

Aztechi

Babilonia

Bisanzio

Brasile

Canada

Cina

Congo

Corea

Cree

Egitto

Etiopia

Fenicia

Francia

Galli

Georgia

Germania

Giappone

Grande Colombia

Grecia

Inca

India

Indonesia

Inghilterra

Khmer

Macedonia

Mali

Maori

Mapuche

Maya

Mongolia

Norvegia

Nubia

Olanda

Ottomani

Persia

Polonia

Portogallo

Roma

Russia

Scizia

Scozia

Spagna

Sumeria

Svezia

Ungheria

Vietnam

Zulu

Leader

Canada
Abilità esclusiva

Le quattro facce della pace

Non può dichiarare guerra alle città-stato o guerre a sorpresa. Non è possibile dichiarare una guerra a sorpresa contro il Canada. Per ogni 100 Turismo per turno guadagna 1 Supporto diplomatico per turno. Riceve +100% Supporto diplomatico quando completa con successo un'Emergenza o una Competizione a punti.

Contesto storico
Ci sono prove che il Canada sia stato abitato sin da prima della storia conosciuta. Le fonti archeologiche dimostrano che i primi gruppi raggiunsero la regione dalla Siberia durante la glaciazione del Wisconsin, per poi diffondersi col tempo verso est e sud. Quando il clima si stabilizzò, i gruppi indigeni si diversificarono e specializzarono nelle rispettive zone geografiche. Queste popolazioni aborigene, oggi chiamate "Prime Nazioni", includevano culture diverse come Cree, Hopewell, Inuit, Tlingit, Ojibwa, Haida e Mi'kmaq, oltre a innumerevoli altre tribù e nazioni che sono andate perdute nel tempo.

Il primo contatto fra le Prime Nazioni e l'Europa si ebbe quando i vichinghi fondarono dei piccoli insediamenti sulle rive dell'Atlantico. In seguito, tuttavia, queste colonie vennero abbandonate e il controllo del territorio tornò in mano alle Prime Nazioni. Salpato dall'Inghilterra, Giovanni Caboto arrivò nelle province atlantiche nel 1497, ma all'inizio lo sforzo di colonizzazione si concentrò soprattutto sui ricchi vivai di pesca, trascurando l'entroterra.

Nel 1534 l'esploratore francese Jacques Cartier rivendicò il "Canada" in nome di re Francesco I, imponendo le presenza della Francia in un'area che fino ad allora aveva subito più che altro gli influssi inglesi e portoghesi. A partire dal 1541 Cartier fondò diverse colonie permanenti, tanto che all'inizio del XVII secolo gli insediamenti che si dedicavano alla pesca e al commercio si erano ormai diffusi nell'intera ragione. Questo aiutò a consolidare il controllo francese sui territori canadesi.

Il lucroso commercio delle pellicce sostenne le giovani colonie attraverso lo sviluppo di un solido sistema di scambi con le Prime Nazioni e stimolò l'esplorazione e la fondazione di insediamenti nella regione del fiume San Lorenzo. Durante questo periodo i leggendari "coureur des bois" e "voyageur" spinsero le loro canoe nell'entroterra della nazione, stabilendo forti legami tra i coloni francesi e le Prime Nazioni. In seguito ai matrimoni misti crebbe il gruppo dei cosiddetti Métis, le cui interazioni con il governo coloniale e con le Prime Nazioni avrebbero giocato un ruolo importante nella storia del Canada.

Le tensioni tra la Francia e l'Inghilterra portarono a una serie di guerre anche in Canada. Mentre in Europa questa è chiamata Guerra dei sette anni, nel Nordamerica si è imposto il nome di Guerre franco-indiane, dal momento che le Prime Nazioni e i coloni della Nuova Francia strinsero una salda alleanza nell'Acadia (la regione che circonda la foce del fiume San Lorenzo e arriva fino ai Grandi Laghi). I coloni francesi nelle cosiddette "province marittime", controllate dall'Inghilterra, furono espulsi a forza dalle loro case: la maggior parte si trasferì in Quebec, nei Caraibi o sul delta del Mississippi, dove l'aggettivo francese "Acadian" col tempo fu storpiato in "Cajun". Nel 1763 la Francia rinunciò a ogni pretesa territoriale sul Canada, lasciando la regione al governo inglese. Ora il Canada aveva un solo monarca, ma i coloni appartenevano a due culture ben distinte, a cui si sommava la presenza significativa delle Prime Nazioni.

Durante la Guerra di indipendenza americana molti lealisti si spostarono a nord per trasferirsi in Canada. L'Esercito Continentale tentò anche una spedizione, che si concluse catastroficamente. Durante la Guerra del 1812, in quella che certamente è una delle prime espressioni dell'arroganza militare degli Stati Uniti, James Madison autorizzò l'attacco al Canada, mentre l'ex presidente Thomas Jefferson dichiarava che la conquista sarebbe stata "una semplice questione di marciare fino alla meta". Due anni dopo la Casa Bianca era stata data alle fiamme, gli americani erano stati respinti lungo tutta la frontiera e il governo fu ben contento di accettare che i confini fossero ristabiliti "status quo ante", cioè com'erano prima della guerra.

Nel 1837 la pressante richiesta di riforme politiche per un governo del Canada più responsabile portò allo scoppio di rivolte armate. Queste furono soppresse, ma gli stessi rapporti britannici sugli eventi raccomandavano l'introduzione di una riforma di governo. Una serie di misure incrementali culminò con la legge costituzionale del 1867, l'atto formale che creò le basi del Canada moderno.

La nazione aveva sempre continuato ad estendere i suoi confini, ma ora l'espansione dei nuovi coloni verso ovest divenne un'inondazione. Questo però li portò a competere con le Prime Nazioni e i Métis per accaparrarsi le terre e le risorse della frontiera. Una serie di trattati stipulati con le Prime Nazioni, ricordati per la numerazione progressiva, cercarono di regolare il trasferimento delle terre per favorire gli insediamenti, ma il governo fece a malapena finta di onorarli, quando non arrivò a violarli apertamente. Attraverso l'interazione con gli europei, le Prime Nazioni si erano profondamente trasformate, ma questa nuova ondata minacciò di porre fine al loro antico stile di vita. Il più importante conflitto di questo periodo fu la ribellione del Nord-Ovest, nel 1885, in cui i Métis e le Prime Nazioni loro alleate, condotti dall'idealista Louis Riel, cercarono di assicurarsi un certo grado di autonomia politica.

La ribellione fu repressa, ma il conflitto rese ancora più profonde le antiche divisioni tra i canadesi francofoni e quelli che parlavano inglese. I gruppi di minoranza (comunità francofone, Prime Nazioni, Métis) consideravano una minaccia l'ascesa della cultura dominante anglo-canadese: per essere sinceri, gli anglo-canadesi avevano una forte tendenza a liquidare tali minoranze come superate e retrograde, quando non cercavano attivamente di spazzarle via. Quest'annosa questione non è del tutto risolta neppure oggi, benché i cittadini si siano lodevolmente sforzati di portare avanti una discussione interna improntata a uno spirito di giustizia e dignità.

Sebbene la leva fosse oltremodo impopolare durante entrambi i conflitti, durante la Prima e la Seconda guerra mondiale il Canada si dimostrò uno dei più solidi pilastri delle forze del Commonwealth, in termini sia umani sia di supporto materiale. Dopo la Seconda guerra mondiale il Canada partecipò con entusiasmo alle iniziative diplomatiche internazionali, tanto che il suo primo ministro Lester Pearson ricevette il Nobel per i suoi sforzi nel cercare di risolvere la crisi di Suez attraverso le giovani Nazioni Unite.

Il Canada, una nazione relativamente giovane, è anche quella con la superficie più estesa del Nordamerica. I suoi cittadini hanno più volte dimostrato di preferire l'unione in nome dell'identità canadese rispetto alle varie divisioni che potrebbero essere suggerite dalla varietà etnica e linguistica del paese, continuando instancabilmente a elaborare i conflitti sorti nel corso della sua storia. Purtroppo le dimensioni della Civilopedia non ci permettono di riconoscere appieno tutti i risultati ottenuti dal Canada, né di discutere nel dettaglio il suo passato. Di questo ci scusiamo!
PortraitSquare
icon_civilization_canada

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_laurier
Wilfrid Laurier
Unità speciali
icon_unit_canada_mountie
Mountie
Infrastruttura speciale
icon_improvement_ice_hockey_rink
Campo da hockey

Geografia & Dati sociali

Posizione
Nordamerica
Dimensioni
9.985 milioni di kmq
Popolazione
36,29 milioni di persone
Capitale
Ottawa
PortraitSquare
icon_civilization_canada

Tratti caratteristici

Leader
icon_leader_laurier
Wilfrid Laurier
Unità speciali
icon_unit_canada_mountie
Mountie
Infrastruttura speciale
icon_improvement_ice_hockey_rink
Campo da hockey

Geografia & Dati sociali

Posizione
Nordamerica
Dimensioni
9.985 milioni di kmq
Popolazione
36,29 milioni di persone
Capitale
Ottawa
Abilità esclusiva

Le quattro facce della pace

Non può dichiarare guerra alle città-stato o guerre a sorpresa. Non è possibile dichiarare una guerra a sorpresa contro il Canada. Per ogni 100 Turismo per turno guadagna 1 Supporto diplomatico per turno. Riceve +100% Supporto diplomatico quando completa con successo un'Emergenza o una Competizione a punti.

Contesto storico
Ci sono prove che il Canada sia stato abitato sin da prima della storia conosciuta. Le fonti archeologiche dimostrano che i primi gruppi raggiunsero la regione dalla Siberia durante la glaciazione del Wisconsin, per poi diffondersi col tempo verso est e sud. Quando il clima si stabilizzò, i gruppi indigeni si diversificarono e specializzarono nelle rispettive zone geografiche. Queste popolazioni aborigene, oggi chiamate "Prime Nazioni", includevano culture diverse come Cree, Hopewell, Inuit, Tlingit, Ojibwa, Haida e Mi'kmaq, oltre a innumerevoli altre tribù e nazioni che sono andate perdute nel tempo.

Il primo contatto fra le Prime Nazioni e l'Europa si ebbe quando i vichinghi fondarono dei piccoli insediamenti sulle rive dell'Atlantico. In seguito, tuttavia, queste colonie vennero abbandonate e il controllo del territorio tornò in mano alle Prime Nazioni. Salpato dall'Inghilterra, Giovanni Caboto arrivò nelle province atlantiche nel 1497, ma all'inizio lo sforzo di colonizzazione si concentrò soprattutto sui ricchi vivai di pesca, trascurando l'entroterra.

Nel 1534 l'esploratore francese Jacques Cartier rivendicò il "Canada" in nome di re Francesco I, imponendo le presenza della Francia in un'area che fino ad allora aveva subito più che altro gli influssi inglesi e portoghesi. A partire dal 1541 Cartier fondò diverse colonie permanenti, tanto che all'inizio del XVII secolo gli insediamenti che si dedicavano alla pesca e al commercio si erano ormai diffusi nell'intera ragione. Questo aiutò a consolidare il controllo francese sui territori canadesi.

Il lucroso commercio delle pellicce sostenne le giovani colonie attraverso lo sviluppo di un solido sistema di scambi con le Prime Nazioni e stimolò l'esplorazione e la fondazione di insediamenti nella regione del fiume San Lorenzo. Durante questo periodo i leggendari "coureur des bois" e "voyageur" spinsero le loro canoe nell'entroterra della nazione, stabilendo forti legami tra i coloni francesi e le Prime Nazioni. In seguito ai matrimoni misti crebbe il gruppo dei cosiddetti Métis, le cui interazioni con il governo coloniale e con le Prime Nazioni avrebbero giocato un ruolo importante nella storia del Canada.

Le tensioni tra la Francia e l'Inghilterra portarono a una serie di guerre anche in Canada. Mentre in Europa questa è chiamata Guerra dei sette anni, nel Nordamerica si è imposto il nome di Guerre franco-indiane, dal momento che le Prime Nazioni e i coloni della Nuova Francia strinsero una salda alleanza nell'Acadia (la regione che circonda la foce del fiume San Lorenzo e arriva fino ai Grandi Laghi). I coloni francesi nelle cosiddette "province marittime", controllate dall'Inghilterra, furono espulsi a forza dalle loro case: la maggior parte si trasferì in Quebec, nei Caraibi o sul delta del Mississippi, dove l'aggettivo francese "Acadian" col tempo fu storpiato in "Cajun". Nel 1763 la Francia rinunciò a ogni pretesa territoriale sul Canada, lasciando la regione al governo inglese. Ora il Canada aveva un solo monarca, ma i coloni appartenevano a due culture ben distinte, a cui si sommava la presenza significativa delle Prime Nazioni.

Durante la Guerra di indipendenza americana molti lealisti si spostarono a nord per trasferirsi in Canada. L'Esercito Continentale tentò anche una spedizione, che si concluse catastroficamente. Durante la Guerra del 1812, in quella che certamente è una delle prime espressioni dell'arroganza militare degli Stati Uniti, James Madison autorizzò l'attacco al Canada, mentre l'ex presidente Thomas Jefferson dichiarava che la conquista sarebbe stata "una semplice questione di marciare fino alla meta". Due anni dopo la Casa Bianca era stata data alle fiamme, gli americani erano stati respinti lungo tutta la frontiera e il governo fu ben contento di accettare che i confini fossero ristabiliti "status quo ante", cioè com'erano prima della guerra.

Nel 1837 la pressante richiesta di riforme politiche per un governo del Canada più responsabile portò allo scoppio di rivolte armate. Queste furono soppresse, ma gli stessi rapporti britannici sugli eventi raccomandavano l'introduzione di una riforma di governo. Una serie di misure incrementali culminò con la legge costituzionale del 1867, l'atto formale che creò le basi del Canada moderno.

La nazione aveva sempre continuato ad estendere i suoi confini, ma ora l'espansione dei nuovi coloni verso ovest divenne un'inondazione. Questo però li portò a competere con le Prime Nazioni e i Métis per accaparrarsi le terre e le risorse della frontiera. Una serie di trattati stipulati con le Prime Nazioni, ricordati per la numerazione progressiva, cercarono di regolare il trasferimento delle terre per favorire gli insediamenti, ma il governo fece a malapena finta di onorarli, quando non arrivò a violarli apertamente. Attraverso l'interazione con gli europei, le Prime Nazioni si erano profondamente trasformate, ma questa nuova ondata minacciò di porre fine al loro antico stile di vita. Il più importante conflitto di questo periodo fu la ribellione del Nord-Ovest, nel 1885, in cui i Métis e le Prime Nazioni loro alleate, condotti dall'idealista Louis Riel, cercarono di assicurarsi un certo grado di autonomia politica.

La ribellione fu repressa, ma il conflitto rese ancora più profonde le antiche divisioni tra i canadesi francofoni e quelli che parlavano inglese. I gruppi di minoranza (comunità francofone, Prime Nazioni, Métis) consideravano una minaccia l'ascesa della cultura dominante anglo-canadese: per essere sinceri, gli anglo-canadesi avevano una forte tendenza a liquidare tali minoranze come superate e retrograde, quando non cercavano attivamente di spazzarle via. Quest'annosa questione non è del tutto risolta neppure oggi, benché i cittadini si siano lodevolmente sforzati di portare avanti una discussione interna improntata a uno spirito di giustizia e dignità.

Sebbene la leva fosse oltremodo impopolare durante entrambi i conflitti, durante la Prima e la Seconda guerra mondiale il Canada si dimostrò uno dei più solidi pilastri delle forze del Commonwealth, in termini sia umani sia di supporto materiale. Dopo la Seconda guerra mondiale il Canada partecipò con entusiasmo alle iniziative diplomatiche internazionali, tanto che il suo primo ministro Lester Pearson ricevette il Nobel per i suoi sforzi nel cercare di risolvere la crisi di Suez attraverso le giovani Nazioni Unite.

Il Canada, una nazione relativamente giovane, è anche quella con la superficie più estesa del Nordamerica. I suoi cittadini hanno più volte dimostrato di preferire l'unione in nome dell'identità canadese rispetto alle varie divisioni che potrebbero essere suggerite dalla varietà etnica e linguistica del paese, continuando instancabilmente a elaborare i conflitti sorti nel corso della sua storia. Purtroppo le dimensioni della Civilopedia non ci permettono di riconoscere appieno tutti i risultati ottenuti dal Canada, né di discutere nel dettaglio il suo passato. Di questo ci scusiamo!
Lingua
Scegli l'insieme di regole
Get it on App StoreGet it on Google Play
Diritto d'autoreInformativa sulla Privacy