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Città-stato scientifica

1 Emissario: +2 Scienza nella tua capitale.
3 Emissari: +2 Scienza da ogni Biblioteca.
6 Emissari: +2 Scienza da ogni Università.

Bonus per la Sovranità di Nalanda

Ora i tuoi Costruttori possono creare miglioramenti Mahavihara.

+2 Scienza e +1 Abitazioni. +1 Fede per ogni distretto Luogo Santo adiacente e +1 Scienza per ogni distretto Campus adiacente. Dopo la scoperta della Teoria Scientifica riceve +1 Scienza aggiuntiva per ogni Campus adiacente. Quando un giocatore costruisce il suo primo Mahavihara riceve una tecnologia casuale. Dev'essere costruito su terreno pianeggiante e non adiacente a un altro Mahavihara.

Contesto storico
Nalanda, letteralmente "il dono del loto", era una città dell'India orientale che diventò famosa verso la fine del I millennio d.C. come centro di studi buddhisti. Gli studiosi giungevano in città da tutta l'India, dalla Cina e dal Tibet per imparare da eruditi buddhisti come Nagarjuna, Dignaga e Santaraksita. Oggi il buddhismo è suddiviso in tre grandi scuole di pensiero, una diffusa in Nepal e Tibet (Vajrayana), una nello Sri Lanka e nel sud-est asiatico (Theravada), l'ultima in Asia orientale (Mahayana). A Nalanda si discutevano tutte e tre queste dottrine e oggi esistono scuole buddhiste ispirate alla famosa città in posti disparati come Bhutan, Sri Lanka e Indonesia.

La città faceva parte del regno di Magadha, menzionato nei poemi epici indiani Ramayana e Mahabharata e in cronache che risalgono al VII secolo a.C. Si dice che Alessandro Magno, avvicinandosi al regno, abbia avvistato le sue mura e, decidendo di essersi spinto abbastanza a est, abbia fatto marcia indietro. Quasi mille anni dopo, nel 629 d.C., il monaco cinese Xuanzang visitò Nalanda e riportò le dottrine buddhiste con sé in Cina. I suoi viaggi furono riportati in stile fantastico nella famosa epica cinese "Il viaggio in Occidente", uno dei romanzi classici cinesi più amati. Ecco come Xuanzang descrive Nalanda: "uno specchio d'acqua azzurro si snoda intorno ai monasteri, ornato delle coppe in pieno rigoglio del loto blu; gli abbaglianti fiori rossi dell'adorabile kanaka pendono qua e là, mentre all'esterno boschetti di manghi offrono agli abitanti la protezione della loro ombra".

Non tutti i visitatori furono altrettanto gentili. Nel 1193 l'esercito di Bhaktiyar Khijili, un generale di etnia turca al servizio del sultanato di Delhi, conquisto l'India orientale e con essa Nalanda. La città e il monastero furono saccheggiati e il buddhismo andò in declino in India, benché vi sia ancora presente (e fiorisca in molte altre parti dell'Asia). Nalanda fu ridotta in rovine e dimenticata fino alla scoperta del sito archeologico, nel XIX secolo.
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Tipo di città-stato

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Scientifica
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Contesto storico
Nalanda, letteralmente "il dono del loto", era una città dell'India orientale che diventò famosa verso la fine del I millennio d.C. come centro di studi buddhisti. Gli studiosi giungevano in città da tutta l'India, dalla Cina e dal Tibet per imparare da eruditi buddhisti come Nagarjuna, Dignaga e Santaraksita. Oggi il buddhismo è suddiviso in tre grandi scuole di pensiero, una diffusa in Nepal e Tibet (Vajrayana), una nello Sri Lanka e nel sud-est asiatico (Theravada), l'ultima in Asia orientale (Mahayana). A Nalanda si discutevano tutte e tre queste dottrine e oggi esistono scuole buddhiste ispirate alla famosa città in posti disparati come Bhutan, Sri Lanka e Indonesia.

La città faceva parte del regno di Magadha, menzionato nei poemi epici indiani Ramayana e Mahabharata e in cronache che risalgono al VII secolo a.C. Si dice che Alessandro Magno, avvicinandosi al regno, abbia avvistato le sue mura e, decidendo di essersi spinto abbastanza a est, abbia fatto marcia indietro. Quasi mille anni dopo, nel 629 d.C., il monaco cinese Xuanzang visitò Nalanda e riportò le dottrine buddhiste con sé in Cina. I suoi viaggi furono riportati in stile fantastico nella famosa epica cinese "Il viaggio in Occidente", uno dei romanzi classici cinesi più amati. Ecco come Xuanzang descrive Nalanda: "uno specchio d'acqua azzurro si snoda intorno ai monasteri, ornato delle coppe in pieno rigoglio del loto blu; gli abbaglianti fiori rossi dell'adorabile kanaka pendono qua e là, mentre all'esterno boschetti di manghi offrono agli abitanti la protezione della loro ombra".

Non tutti i visitatori furono altrettanto gentili. Nel 1193 l'esercito di Bhaktiyar Khijili, un generale di etnia turca al servizio del sultanato di Delhi, conquisto l'India orientale e con essa Nalanda. La città e il monastero furono saccheggiati e il buddhismo andò in declino in India, benché vi sia ancora presente (e fiorisca in molte altre parti dell'Asia). Nalanda fu ridotta in rovine e dimenticata fino alla scoperta del sito archeologico, nel XIX secolo.
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