Concetti
Civiltà/leader
Città-stato
Distretti
Edifici
Meraviglie e Progetti
Unità
Promozioni Unità
Grandi Personaggi
Tecnologie
Progressi civici
Governi e politiche
Religioni
Terreni e caratteristiche
Risorse
Rotte e miglioramenti
Governatori
Momenti storici

Introduzione

Epoca antica

Epoca classica

Epoca medievale

Diritto Divino

Feudalesimo

Fiere Medievali

Gilde

Mercenari

Pubblica Amministrazione

Tradizione Navale

Epoca rinascimentale

Epoca industriale

Epoca moderna

Epoca atomica

Epoca dell'informazione

Fiere Medievali
Contesto storico
Nel tardo Medioevo, l'espansione del commercio internazionale e il fiorire dell'artigianato aprì la strada a un nuovo tipo di mercato. Le "città di mercato", espressione del feudalesimo europeo, erano quelle che avevano un diritto legale, accordato da un signore, di tenere aperto un mercato permanente: in tutti gli altri villaggi e cittadine, e persino nei sobborghi delle città, si affermò l'usanza di tenere delle fiere. Durante una fiera, mercanti e artigiani ambulanti si riunivano in luoghi designati per mettere in vendita le loro merci. Col tempo, all'evento si unirono ogni sorta di servizi e attrazioni: buffoni e consulenti legali, dottori, esattori e altra gentaglia. Di solito le fiere, che duravano da uno a tre giorni (ed erano spesso associate alla festa di un santo locale), erano ospitate nei dintorni di una chiesa o abbazia. Tutto questo ovunque tranne che in Inghilterra, dove questo genere di mercimonio era considerato una profanazione (in stile "Cristo che caccia i mercanti dal tempio") e quindi proibito formalmente dallo Statuto di Winchester, promulgato da re Edoardo I nel 1285.

I nobili locali incoraggiavano le fiere, perché i mercanti dovevano pagare una quota per allestire le loro tende e bancarelle. A questa in genere si aggiungeva una tassa prelevata dal re. Tutti ottenevano ciò che volevano: il re e i nobili del denaro (per comprare articoli di lusso); i mercanti il loro profitto; i contadini e gli abitanti dei villaggi nuovi oggetti, nuove idee e notizie fresche.

Nel corso dei decenni, molte di queste fiere furono sanzionate da editti reali, il primo dei quali risale al 1199. Nei registri della chiesa e dei governi ci sono anche molti riferimenti a fiere prive di atti costitutivi; queste ultime erano definite "prescrittive", il che significava che erano tenute per consuetudine. Molte delle fiere più antiche, specialmente nei centri urbani, erano prescrittive e potevano risalire a più di un secolo prima... come quella che si teneva sul grande prato di Maldon, nell'Essex: menzionata nelle fonti scritte per la prima volta nel 1287, probabilmente si era tenuta sin dal 916.
PortraitSquare
icon_civic_medieval_faires
"Non è oro tutto quel che luce, il proverbio te lo dice."
– William Shakespeare
"Ci sono persone molto oneste che pensano di non aver fatto un affare finché non hanno truffato un mercante."
– Anatole France

Sblocca

Confederazione Mercantile
Estetica
Quartiere della Medina
Angkor Wat

Requisiti

Epoca medievale
Progressi civici richiesti
icon_civic_feudalism
Feudalesimo
Costo in Cultura
Costo base: 385 Cultura
Impulsi
Mantieni 4 Rotte commerciali.

Progressione

Conduce ai Progressi civici
icon_civic_exploration
Esplorazione
icon_civic_humanism
Umanesimo
PortraitSquare
icon_civic_medieval_faires
Contesto storico
Nel tardo Medioevo, l'espansione del commercio internazionale e il fiorire dell'artigianato aprì la strada a un nuovo tipo di mercato. Le "città di mercato", espressione del feudalesimo europeo, erano quelle che avevano un diritto legale, accordato da un signore, di tenere aperto un mercato permanente: in tutti gli altri villaggi e cittadine, e persino nei sobborghi delle città, si affermò l'usanza di tenere delle fiere. Durante una fiera, mercanti e artigiani ambulanti si riunivano in luoghi designati per mettere in vendita le loro merci. Col tempo, all'evento si unirono ogni sorta di servizi e attrazioni: buffoni e consulenti legali, dottori, esattori e altra gentaglia. Di solito le fiere, che duravano da uno a tre giorni (ed erano spesso associate alla festa di un santo locale), erano ospitate nei dintorni di una chiesa o abbazia. Tutto questo ovunque tranne che in Inghilterra, dove questo genere di mercimonio era considerato una profanazione (in stile "Cristo che caccia i mercanti dal tempio") e quindi proibito formalmente dallo Statuto di Winchester, promulgato da re Edoardo I nel 1285.

I nobili locali incoraggiavano le fiere, perché i mercanti dovevano pagare una quota per allestire le loro tende e bancarelle. A questa in genere si aggiungeva una tassa prelevata dal re. Tutti ottenevano ciò che volevano: il re e i nobili del denaro (per comprare articoli di lusso); i mercanti il loro profitto; i contadini e gli abitanti dei villaggi nuovi oggetti, nuove idee e notizie fresche.

Nel corso dei decenni, molte di queste fiere furono sanzionate da editti reali, il primo dei quali risale al 1199. Nei registri della chiesa e dei governi ci sono anche molti riferimenti a fiere prive di atti costitutivi; queste ultime erano definite "prescrittive", il che significava che erano tenute per consuetudine. Molte delle fiere più antiche, specialmente nei centri urbani, erano prescrittive e potevano risalire a più di un secolo prima... come quella che si teneva sul grande prato di Maldon, nell'Essex: menzionata nelle fonti scritte per la prima volta nel 1287, probabilmente si era tenuta sin dal 916.
"Non è oro tutto quel che luce, il proverbio te lo dice."
– William Shakespeare
"Ci sono persone molto oneste che pensano di non aver fatto un affare finché non hanno truffato un mercante."
– Anatole France

Sblocca

Confederazione Mercantile
Estetica
Quartiere della Medina
Angkor Wat

Requisiti

Epoca medievale
Progressi civici richiesti
icon_civic_feudalism
Feudalesimo
Costo in Cultura
Costo base: 385 Cultura
Impulsi
Mantieni 4 Rotte commerciali.

Progressione

Conduce ai Progressi civici
icon_civic_exploration
Esplorazione
icon_civic_humanism
Umanesimo
Lingua
Scegli l'insieme di regole
Get it on App StoreGet it on Google Play
Diritto d'autoreInformativa sulla Privacy